Le parole della donna attraverso una nota del suo avvocato: «Serie tv mandata in onda senza alcuna autorizzazione»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Polemiche sulla serie tv “The good mothers”, disponibile sulla piattaforma Disney+ nonchè vincitrice della prima edizione Series alla Berlinale. Il lavoro racconta le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la pm Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. La serie tv si basa sul libro omonimo di Alex Perry. E proprio mentre la serie va in onda, arrivano le dichiarazioni di Giuseppina Pesce.
Cinema e tv | Donne contro la ‘ndrangheta: la serie “The good mothers” sbarca su Disney+
Le parole di Giuseppina Pesce
Michela Scafetta, avvocato che assiste la donna, ha reso noto che The Good Mothers è prodotta e distribuita senza alcun tipo di autorizzazione. Ecco quanto comunicato:
«Dal 5 aprile 2023 è uscita la serie TV "The Good Mothers" trasmessa sul canale Disney+, la quale narra della storia di Giuseppina Pesce e dei suoi 3 figli, una dei quali minorenne. La storia di una donna che ha collaborato con la giustizia, in relazione alle note vicende della ‘Ndrangheta calabrese. La serie TV è stata mandata in onda senza alcuna previa richiesta ed acquisizione di consenso da parte della signora Pesce. A ciò si aggiunga che la signora Pesce si dissocia dalla narrazione della vicenda, in particolar modo per quel che attiene al contenuto dei primi 3 episodi, ove viene riprodotto un personaggio che nulla ha a che vedere con la storia reale della protagonista e con il suo vissuto all'interno della sua famiglia di origine. Peraltro, il padre della signora Pesce viene descritto come un orco e ciò non corrisponde al vero, essendo lo stesso stato sempre amorevole con la figlia e figura di riferimento per la stessa. Atteso il contenuto della serie, la mia assistita ha già diffidato le case di produzione e l'emittente dalla messa in onda della serie tv ed in ogni caso si riserva di agire nelle opportune sedi per il ristoro dei diritti ingiustamente violati».