118 anni. Più di un secolo. Sembra un tempo lunghissimo, ma è bene sapere che lungo questa parentesi storica, è sfumata la vita di 85 minorenni, uccisi dalle mafie. Lo studio, effettuato da Libera e pubblicato da Save the Children, sfata, qualora ancora ce ne fosse necessità, l’annoso luogo comune che vede le mafie misericordiose con donne e bambini. Niente di tutto ciò. I dati cristallizzano quanto la bestialità di ‘ndrangheta, camorra e mafia siciliana, non abbia mai avuto riguardo per alcuno.

 

La raggelante classifica stilata da Libera, vede al primo posto per numero di vittime bambine la Sicilia, con 31 minorenni uccisi. Al secondo posto la Campania, in particolare Napoli, che ha visto morire di camorra 16 bambini. Al terzo posto, c’è la Calabria, Reggio in particolare, dove, nel corso degli anni sono uccisi 13 innocenti. Altri, sporadici casi, si sono registrati al centro nord. Il 41% delle vittime è stato ucciso “casualmente”.

 

Fra questi, il piccolo Cocò Campolongo, ucciso il 16 gennaio 2014 a Cassano Ionio insieme al nonno e alla compagna marocchina di quest'ultimo, durante un regolamento di conti per lo spaccio di droga in Calabria. Il piccolo venne ritrovato ancora legato sul seggiolino dell’auto guidata dal vero bersaglio dell’agguato, il pregiudicato Giuseppe Iannicelli.

 

Ancora, il 25%, sarebbe morto per vendetta diretta. Il restante 10,6% per proiettile vagante. Ascrivibile a questa categoria, il tragico omicidio di Domenico Gabriele, il bimbo di 11 anni colpito per errore da una pioggia di piombo in un agguato destinato a un pregiudicato, a Crotone il 20 settembre 2009.