Dopo due anni sono tornati anche in Calabria i tradizionali riti pasquali. Messe, processioni e iniziative religiose, legate alla Santa Pasqua, si sono riviste, e si rivedranno nei prossimi giorni, dopo la sospensione dovuta alla pandemia da Covid 19. Un pizzico di normalità che arriva con il superamento dello stato di emergenza, ma con l'invito alla prudenza e alla responsabilità. Di seguito vi proponiamo alcuni dei riti che si sono svolti e si svolgeranno nelle cinque province calabresi. 

Riti e tradizioni nel Catanzarese

In provincia di Catanzaro, dopo la tradizionale messa in coena domini del giovedì santo, sarà la volta della commemorazione della passione di Gesù e della sua morte in croce. Così, tra fede e tradizione, spicca tra tutte la “Naca” di Catanzaro , un suggestiva e partecipata processione che si snoda lungo le vie cittadine durante la quale i fedeli, con profonda devozione, accompagnano la “culla di Gesù” tra simboli, suoni e figuranti. 

Alle 22 in punto di questa sera l'antico borgo di Davoli superiore si illuminerà nuovamente dopo due anni di stop per via della pandemia con la tradizionale processione del venerdì santo. Qui la Naca è un rito molto sentito, risalente al 1600: la culla di Gesù viene accompagnata da abeti portati a spalla dai fedeli, illuminati da lanterne realizzate artigianalmente dai volontari del luogo. Una tradizione originale che attira ogni anno nel piccolo borgo catanzarese, fedeli provenienti da tutte le province calabresi e non solo. Portare sulle spalle l'abete per i fedeli davolesi è segno di profonda devozione, un sacrificio offerto a Gesù nel giorno della passione.

Quest'anno saranno circa 50 gli abeti illuminati da 3000 lumini. Ad aprire la processione ci saranno come sempre i bambini. (Video in basso)

Ad illuminarsi di spiritualità saranno anche i piccoli borghi della provincia come ad esempio a Badolato, dove alle 15.30 dalla Chiesa di San Domenico “u Monasteri” partirà la processione. A Taverna, nella presila catanzarese, invece, si rivivrà l'emozione della “Naca” , mentre scendendo verso la costa, il piccolo borgo di Davoli superiore è pronto ad accendere le vie del centro storico con ben 3000 lumini preparati artigianalmente che serviranno a illuminare gli abeti che accompagneranno la processione del venerdì santo a partire dalle 22.00.

A Nocera Terinese la tradizione del periodo pasquale sarà rispettata a metà. Seppur parzialmente, i noceresi riusciranno ad onorare la Madonna Addolorata. Stasera alle 20.30 si terrà infatti la tradizionale processione, che quest'anno, però, non si svolgerà come di consueto anche nella giornata di sabato. Nulla da fare, invece, per il rito dei "vattienti", uomini che, in base a un antico rito, si sottopongono alla flagellazione delle gambe per manifestare la propria fede in Cristo attraverso il dolore. L'amministrazione comunale di Nocera, ha vietato per motivi igienico sanitari la partecipazione degli autoflagellanti ai tradizionali riti legati alla Settimana Santa.

Riti e tradizioni nel Cosentino

A Cosenza si è svolta ieri, la tradizionale Messa "In Coena Domini", presieduta dall'Arcivescovo Francesco Nolè (foto). Oggi alle 18, sempre nel Duomo della città bruzia, la celebrazione in Passione Domini e alla 21 via libera alla Via Crucis in Cattedrale. 

Tra fede e tradizione sono ritornati ieri sera i "vattienti" a Verbicaro. Nello stesso centro del Cosentino è stato dato il via libera ai riti della Settimana Santa ma con alcune precauzioni, come l'obbligo della mascherina anti Covid anche all'aperto per gli spettatori. La decisione del sindaco Francesco Silvestri, che con propria ordinanza ha previsto l’esenzione esclusivamente per «i flagellanti, i portatori delle statue e coloro che indosseranno i tradizionali copricapi dei Giudei e per i figuranti della processione dei misteri».

Nel centro arbereshe di Civita torna l'appuntamento tradizionale con le Vallje (foto a destra) che, nella circostanza, avranno anche un ospite d'onore particolare. Il presidente della Repubblica d'Albania, Ilir Meta, infatti, martedì 19 aprile sarà a Civita. Le Vallje sono delle danze coreutiche molto particolari formate da uomini e donne vestiti in costumi tradizionali Arbëreshë, guidate da 'Caporali' che si snodano per le vie del paese intonando viersh, canti epici e d'amore.

Secondo la tradizione, le Vallje sono «la commemorazione della vittoria riportata da Giorgio Castriota Skanderbeg, il quale, alla guida di un piccolo esercito, sconfisse le armate turche guidate dal rinnegato Balabano, salvando la cittadella di Kruja il 24 aprile 1467»

Tra le tradizionali processioni del Venerdì Santo, ritorna anche quella di Acri, che partirà dalla Chiesa di San Domenico e percorrerà le principali vie e piazze cittadine. In occasione della processione nel centro ai piedi della Sila Greca, si appendono dei lenzuoli bianchi dai balconi in segno di devozione a Gesù. Ritorna il corteo religioso anche a Bisignano che prenderà il via alle ore 17. Si svolgerà invece sabato mattina, con tutte le precauzioni anti contagio del caso, la processione a Luzzi. 

Riti della settimana Santa che sono ritornati anche a Corigliano RossanoAlle ore 18:30, con partenza dalla piccola chiesetta dell'Addolorata in Piazza Duomo, si darà vita alla tradizionale Processione dei Misteri per le vie della città antica. La Processione, per l'occasione, sarà accompagnata dal Complesso Bandistico “Nicola Gorgoglione” di Pietrapaola (CS). Al rientro, come di consueto, ci sarà, sul sagrato della Cattedrale, il messaggio da parte del Vescovo. Nella città jonica, sabato Santo si darà vita, in Cattedrale, alla Veglia Pasquale presieduta da Mons. Maurizio Aloise, Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati.

A Corigliano i fedeli si sono ritrovati davanti alla Matrice di S. Maria Maggiore da dove è partita la processione dei Flagellanti. Il Cristo che porta la Croce, impersonato da un fedele e circondato dalle Confraternite, ha visitato le chiese dove era eretta la Reposizione. Presso il Calvario, sono state rievocate le tre cadute di Cristo.

A Cassano allo Ionio  la tradizionale processione delle “Varette” si svolgerà a partire dalle 17 come disposto dal Vescovo. Il rito religioso trova origine già nel XV secolo, durante il periodo della dominazione spagnola.

Riti e tradizioni nel Crotonese

Nella città pitagorica  si sono svolte lo scorso 10 aprile le tradizionali celebrazioni delle Palme. Il rito si è tenuto in piazza Lea Garofalo, nello spazio antistante la Mensa dei Poveri. Nell'occasione l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina Angelo Raffaele Panzetta ha benedetto le Palme, prima di dare il via alla processione verso la Basilica Cattedrale. Sempre al Duomo, si è svolta ieri la Lavanda dei Piedi. Oggi invece, alle 17.00 celebrazione della Passione e processione dei Quadri della Passione dalla Chiesa dell’Immacolata al Duomo. Le processioni del venerdì Santo ritornano anche nella maggior parte dei comuni del Crotonese.

Riti e tradizioni nel Reggino

La tradizionale via Crucis torna in quasi tutti i comuni del Reggino. Tra le processioni più interessanti e commoventi del Venerdì Santo sono da ricordare quelle di Molochio; di Cinquefrondi; di Galatro; di San Giorgio Morgeto con il Cristo morto, l’Addolorata, S. Giovanni, e con una figura caratteristica col volto coperto dai capelli che porta la Croce; di Cittanova con le statue raffiguranti le stazioni della Via Crucis; di Laureana di Borrello; di Rizziconi con la messa in scena della “Passione” su testi ottocenteschi; di S. Anna di Seminara, con la rappresentazione vivente in costume dei personaggi biblici della Passione; di Gioia Tauro, di Rosarno di Palmi, di Varapodio con la Via Crucis fino al Calvario, di Oppido Mamertina con il Cristo morto e la Madonna Addolorata; di Taurianova Jatrinoli con la processione dell’Addolorata e del Cristo morto dopo la cosiddetta Chiamata della Madonna, di Melicucco con la rappresentazione vivente in costume della Passione, di Seminara, di Polistena e di molti altri paesi e città della nostra Piana.

Per le strade vengono portate in processione le statue rappresentanti la Passione e la Morte di Gesù e tutti gli oggetti e gli strumenti che ricordano la Passione stessa come la Croce, i chiodi, il martello, la lancia, il lenzuolo.

Riti e tradizioni nel Vibonese

Uno dei riti più diffusi, soprattutto nella Calabria centrale e meridionale, è quello dell'Affruntata. Nota anche come Cunfrunta, Cunfruntata, Cumprunta, Ncrinata a Dasà (dove si fa il martedì, mentre nella vicina Arena il lunedì). o Svelata è un rito religioso praticato in diverse zone della Calabria, soprattutto nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria. Si celebra la domenica di Pasqua oppure il lunedì dell’angelo o martedì dopo la Pasqua. 

Fuori dal coro l’intervento nei giorni scorsi di monsignor Francesco Nolè, alla guida della Diocesi di Cosenza-Bisignano, che nell’ambito del format Prima della notizia, ha espresso la sua severa posizione su determinati riti pasquali: «Non dobbiamo avere nostalgia della massa, ma dell’autenticità» ha ribadito prendendo come esempi alcune tradizioni popolari. I balletti dei Santi? «è un prendere in giro la religiosità». Le affruntate «sono folclore non fede, la fede è qualcosa di più profondo e vero. Non voglio essere severo, ma vero».