Per il decimo anno consecutivo, Medici per i diritti umani ha offerto la propria assistenza ai migranti che vivono nelle campagne di San Ferdinando, Rosarno e Taurianova. Il 92% ha un permesso di soggiorno, rilevato un leggero miglioramento nelle condizioni di lavoro
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Per il decimo anno consecutivo, Medici per i diritti umani ha operato nella Piana di Gioia Tauro nell'ambito del progetto "Campagne aperte: laboratorio di pratiche territoriali per promuovere dignità di vita e di lavoro" che si pone l'obiettivo di rafforzare i processi di affrancamento dallo sfruttamento e dall'isolamento sociale dei lavoratori agricoli stranieri. Gli insediamenti che hanno ospitato il maggior numero di braccianti, è scritto in una nota, sono stati, come negli anni passati, la Tendopoli di San Ferdinando, il campo container di Testa dell'Acqua a Rosarno e il casolare di contrada Russo a Taurianova.
In tutti, Medu ha riscontrato «condizioni estremamente critiche, caratterizzate da strutture fatiscenti o baracche costruite con materiali di risulta, isolamento rispetto ai centri abitati, servizi igienici assenti, non funzionanti o insufficienti, mancanza o carenza di energia elettrica e di acqua, sovraffollamento, mancanza di un sistema di smaltimento dei rifiuti, pericoli derivanti da possibili cortocircuiti e dai fuochi improvvisati, accesi dai braccianti per riscaldarsi durante i mesi invernali».
Durante i primi due mesi di attività (aprile-maggio 2023) il team della clinica mobile - composto da una coordinatrice, un medico, un operatore socio-legale, un mediatore culturale e un logista - ha operato fornendo prima assistenza medica e orientamento socio-legale e sanitario. «Rispetto agli anni passati - è scritto nella nota - si è riscontrata una drastica diminuzione del numero di presenze, in parte attribuibile alle tempistiche dell'intervento, che ha avuto inizio solo al termine della stagione agrumicola, in parte ad altri fattori quali i lunghi tempi di attesa per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno e fattori climatici avversi che hanno determinato un netto calo della produzione agrumicola e una riduzione del raccolto. Alla fine della stagione agrumicola 2023 non più di 500 lavoratori erano presenti nella Piana».
In due mesi, il team ha assistito in totale 94 persone tra visite mediche e assistenza legale, effettuando 80 visite mediche e 63 colloqui legali. Il 92% delle persone assistite - tutti giovani uomini provenienti dall'Africa sub-sahariana occidentale - «era regolarmente soggiornante a fronte dell'8% di irregolari. Solo il 15% aveva un permesso di soggiorno per lavoro subordinato o stagionale, gran parte dei lavoratori disponeva invece di un permesso di soggiorno per richiesta asilo (39%), protezione sussidiaria (22%), protezione speciale (22%). L'1% era titolare dello status di rifugiato e un ulteriore 1% di un permesso di soggiorno per attesa occupazione». Le condizioni di lavoro, «in leggero miglioramento dal punto di vista della retribuzione giornaliera (tra i 45 e i 50 euro per 8 ore di lavoro in media),» per Medu «rimangono comunque caratterizzate nella maggior parte dei casi da irregolarità contrattuali e contributive, con il lavoro grigio che rappresenta la norma e il lavoro nero ampiamente diffuso».