Assume contorni sempre più nebulosi la partita in corso sugli aeroporti calabresi. E’ di appena una decina di giorni fa il richiamo dell’Enac nei confonti degli scali di Crotone e Reggio Calabria. Nel primo caso l’Enac ha precisato che senza l’autorizzazione da parte del Tribunale dell’esercizio provvisorio alla Curatela fallimentare, la decadenza della gestione sarebbe automatica. Ancora più stringente il termine fissato per Reggio Calabria: entro il 15 ottobre sarà necessario che la Sogas abbia le carte in regola per poter proseguire la sua attività. A Reggio Calabria, oltre alla diminuzione dei passeggeri e al taglio di altri voli da parte di Alitalia, da mesi l’attenzione è focalizzata sui buchi di bilancio della società che gestisce il Tito Minniti. Un disavanzo tale che ha messo in forse gli stipendi dei dipendenti che, spalleggiati dalle sigle sindacali, hanno dato vita ad ogni genere di protesta (compresa la simbolica occupazione dell’aeroporto) per tutelare i propri posti di lavoro. Ovvio che in una situazione così difficile la politica si sia prodotto nel solito scarica barile di responsabilità.
La Provincia, socio di maggioranza, ha tuonato nei confronti di Comune e Regione che non si assumerebbero le proprie responsabilità. In particolare sarebbero le quote regionali di riferimento a non essere state versate per la furia di Giuseppe Raffa che da ultimo ha convocato una conferenza stampa per lanciare la sua provocazione: comprate quote Sogas se tenete all’aeroporto! Un modo per rispondere anche alle critiche mosse dal segretario regionale Pd Ernesto Magorno. Anche il Comune è stato redarguito per aver saputo solo criticare e non proporre soluzione. Ma Falcomatà e i suoi fanno spallucce in attesa che l’avvento della Città metropolitana conferisca loro la gestione delle quote provinciali dell’aeroporto. Sempre che davvero sia così. Il parto dello Statuto della nuova Città metropolitana pare essere assai laborioso e sarà sicuramente al centro di nuovi scontri politici.
Nel frattempo, anche per evitare di surriscaldare ancora di più il clima, il presidente di Sogas Carlo Porcino ha rassegnato le proprie dimissioni. Una condizione chiesta dai sindacati per avviare la discussione sulla cassa integrazione. Nonostante le dimissioni, però, dovrebbe essere il dimissionario cda a gestire la difficile fase fino al termine del 15 ottobre.
In questo scenario così confuso si inserisce l’incontro che ieri il governatore Oliverio ha avuto il direttore generale dell’Enac Vito Riggio, insieme ai deputati Nicodemo Oliverio e Dorina Bianchi. Un incontro positivo secondo l’entourage del governatore che garantisce il rilancio dei due scali, che rimangono nell’elenco dei 38 scali di interesse nazionale. Solo che se per Crotone esiste un investimento regionale di circa tre milioni di euro, non è chiaro quanto la Regione voglia investire sul Tito Minniti.
«A Riggio ha posto l’esigenza di rilanciare le due infrastrutture aeroportuali ed ha illustrato la strategia che la Regione intende seguire in questa direzione - si legge in una nota diffusa da palazzo Alemanni - Per quanto riguarda l’aeroporto di Reggio Calabria, il presidente Oliverio ha illustrato l’impegno della società aeroportuale a mettere in campo un Piano Industriale che ha l’obiettivo di rilanciare la società aeroportuale attraverso un programma di risanamento del bilancio. Relativamente all’aeroporto di Crotone il Presidente della Giunta regionale ha evidenziato l’impegno che è stato messo in atto dai sindaci per il trasferimento delle royalty che la Regione ha trasferito ai comuni per chiedere la proroga ai curatori fallimentari al fine di ricapitalizzare la società. Il Presidente della Regione ha, altresì, espresso l’impegno a deliberare tre milioni di euro per consentire la richiesta della proroga dell’esercizio provvisorio ai curatori fallimentari, impegnando direttamente la Regione in tal senso. Ora, con il Presidente Vito Riggio è stato stabilito un percorso che consentirà il rilancio della struttura aeroportuale di Crotone e di Reggio Calabria»