Rispetto ai compagni di scuola di un anno più vecchi il calo è di circa 8 punti percentuali per i ragazzi che nel 2018 hanno conseguito un diploma tecnico e professionale nel Nord-Est (dove i livelli di occupazione dei diplomati a due anni erano più alti, sopra il 70%), fra 7 e 8 punti nel Nord-Ovest e intorno a 7 nel Centro. La riduzione è inferiore - 5 punti percentuali - nel Sud e Isole, dove i livelli occupazionali dei neodiplomati sono già in partenza molto più bassi, al di sotto del 40%.

È il quadro che emerge dall'edizione 2021 di Eduscopio.it, il portale della Fondazione Agnelli, on line dall'11 novembre. Si tratta di uno strumento che consente agli studenti di comparare le scuole dell'indirizzo di studio che interessa nell'area dove risiede, sulla base di come queste preparano per l'università o per il mondo del lavoro dopo il diploma.

Il gruppo di lavoro, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.267.000 diplomati italiani di 7.500 scuole in tre anni scolastici (2015/2016, 2016/2017, 2017/2018). Per chi sceglie di andare all'università continua ad aiutare di più avere frequentato una scuola più inclusiva, che non attua una severa politica di selezione e scrematura. Le scuole di provincia continuano a battere quelle della città. Una novità si registra a Milano, dove c'è una leggera rivincita degli istituti statali rispetto alle scuole paritarie e religiose, mentre a Roma dopo molti anni il liceo classico Visconti supera il Tasso.

«Il periodo della pandemia ha reso evidente a tutte le famiglie l'importanza della scuola e delle scelte educative per i propri ragazzi. Le informazioni, i dati e i confronti fra le scuole che si trovano in Eduscopio possono essere molto utili, in modo particolare, a chi non si accontenta del 'passa parola' e a quanti non possono contare su reti sociali e culturali forti», sottolinea il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto.