Il giornalista di Radio Rai dedica una battuta anche alla Serie B. Su Tutino: «La volontà del calciatore deve essere sovrana. Gennaro è attaccato alla maglia del Cosenza». E sul Catanzaro: «Non tollero che in A non ci sia una nostra squadra»
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Archiviata la prima partita contro l’Albania, l’Italia di Spalletti marcia spedita verso il match verità contro la Spagna. Così a Casa Azzurri a Iserlohn i giocatori iniziano a parlare della partita che verrà. Davide Frattesi, intervenuto nel media center è stato a tal proposito chiaro: «La Spagna sul piano tecnico è più attrezzata ma se noi la mettiamo sul carattere e lo spirito di gruppo siamo superiori».
Tra i tanti giornalisti che hanno seguito la conferenza stampa anche il calabrese, giornalista di Radio Rai, Francesco Repice che non ha mancato di ricordare la Calabria anche da qui. Francesco prima della nostra chiacchierata su Europei e calcio calabrese ci ha confidato un bel aneddoto: «Ho incontrato qui a Iserlohn un amico pescatore di Cariati, che mi ha detto vuoi mangiare un po' di sardella della nostra Calabria, al che io ho detto è impossibile. Ma mi ha stupito, direttamente dalla Calabria ho mangiato anche qui in Germania la sardella di Cariati».
La chiacchierata, poi, passa sui ricordi di Germania 2006: «Tornare qui in Germania è stata un’emozione enorme, perché piano piano ripercorri certe strade ed i ricordi belli riaffiorano. Non so come vada a finire ma dalla gara di Dortmund usciamo con buone sensazioni e spero che anche questa volta, a sorpresa come nel 2006, finisca bene».
Nessun giocatore calabrese a questi Europei ma: «Qui in Germania ci sono tanti tifosi calabresi – ha detto Francesco Repice – in questa meravigliosa terra. Un po' è come giocare in Italia. Se faremo un grande risultato la Calabria ci sarà sempre ed allora potremo dedicare la vittoria azzurra, come feci con il cuore alla mia Tropea nel 2021, alla nostra regione».
Non poteva mancare un accenno al calcio calabrese: «Per quanto riguarda il Cosenza, spero che Gennaro Tutino rimanga a Cosenza - ha detto Repice – so che ci sono delle frizioni ma alla fine a contare sono le volontà del calciatore. Tutino mi sembra molto attaccato alla maglia dei nostri lupi». Sul Catanzaro: «Le Aquile hanno cambiato direttore sportivo, come il Cosenza, penso che ora in Calabria si inizia a fare le cose perbene e quando si fanno le cose perbene si raggiungono obiettivi importanti. Io non tollero che in A non ci sia almeno una squadra, noi non siamo calcisticamente inferiori a nessuno, anzi». Francesco Repice lo ritroveremo in postazione radiocronaca a Gelsenkirchen per Italia–Spagna dove forte sarà la presenza calabrese e lui da condottiero ci guiderà con la sua voce in queste notti magiche tedesche.