Il primo cittadino Zito sollecita l'intervento del Ministero: «Siamo l'unico Comune in Italia a gestire l'accoglienza. Qui arrivano persone disperate»
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«Ci sono due tipi di migrazioni, per aspirazione o per disperazione. Da noi arrivano i disperati». Vittorio Zito è sindaco del Comune di Roccella Jonica, che si affaccia sulle acque del mar Jonio a 110 km da Reggio Calabria e a 1760 km di distanza in linea d'aria da Iskenderun, il porto turco da cui partono molte delle imbarcazioni che seguendo una rotta pressoché dritta conducono i migranti fin nella Locride. Roccella è un paese assediato dall'emergenza. A ottobre, con cinque diversi sbarchi, nei soli primi 15 giorni, sono giunte 529 persone al porto di Roccella Jonica. Sbarchi cui deve far fronte ogni volta il Comune che da un anno chiede sia il Ministero a gestire la macchina dell'accoglienza.
Emergenza migranti a Roccella
«A Roccella - spiega il sindaco all'agi - non c'è emergenza da oggi, c'è una situazione che abbiamo già portato all'attenzione del Ministero l'anno scorso. Siamo l'unico Comune in Italia che gestisce l'accoglienza, una fase che in altre realtà compete al Ministero con gli hotspot e che nel nostro caso viene affidata al Comune, considerato come un qualsiasi posto dove occasionalmente si spiaggia una barca».
Migranti a Roccella, una rotta consolidata
La tesi dell’amministrazione Zito è che non si tratta di fenomeni sporadici, ma di una rotta, quella turca, ormai consolidata per cui le barche arrivano direttamente fino a Roccella oppure vengono intercettate al largo dalle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza e il più delle volte scortate fino al porto di Roccella. Dove ad accoglierli ci sono i volontari della protezione civile che si trovano a fronteggiare quella che non è più tecnicamente un'emergenza ma una routine senza soluzione di continuità. «L’attenzione mediatica - ragiona Zito - è sulle Ong, che gestiscono il 20% degli sbarchi, l’80% però proviene direttamente da attività di soccorso delle capitanerie di porto. La rotta turca che punta sullo Jonio calabrese c’è sempre stata. È aumentata l’instabilità in Afghanistan, stanno arrivando tantissimi iracheni, iraniani, siriani, afghani ed egiziani».
L’accoglienza dei migranti a Roccella
Non è in discussione il tema dell'accoglienza, «da parte della popolazione - assicura il sindaco - la solidarietà è consolidata nel tempo, questi poveretti sono a mare, vanno soccorsi e portati in un porto. Due giorni fa sono arrivate 2 gemelline irachene di 10 anni disabili e un non vedente. Ora nel centro sono rimasti in sei. Oggi potremo fare le pulizie dopo tanto tempo». Anche l'emergenza Covid viene gestita senza problemi: «Spesso abbiamo avuto migranti positivi ma da quando c'è il Covid non abbiamo mai avuto contagi tra volontari e operatori». Resta il fatto che il Comune non ce la fa a gestire tutto da solo l'ondata migratoria.
«Interveniamo con i poteri di protezione civile - spiega Zito - ma i volontari non possono essere impiegati ininterrottamente dal 29 settembre al 14 ottobre perché non c'è nessuna associazione di protezione civile che può garantire questo impegno. Il nostro centro - sottolinea - è sempre pieno, la Prefettura li sposta facendo miracoli nel giro di 24 ore, però sono arrivate in poco tempo 700 persone in un locale che non è un centro di prima accoglienza, è un immobile comunale che può contenere al massimo 120 persone. Quindi andiamo in difficoltà quando gli sbarchi sono temporalmente vicini o consistenti perché non riusciamo a erogare assistenza».
Migranti e i problemi del Comune di Roccella
Roccella, dice il primo cittadino, «è un comune piccolino, può gestire una situazione emergenziale, ma questa intensità non la può gestire, per questo ho chiesto che il governo assuma un'iniziativa specifica. Ci hanno risposto che appena allentano gli sbarchi si farà in modo che vengano gestiti da un soggetto individuato e pagato dal Ministero. Solo per pranzo e cena ci costa 18 euro al giorno per ogni migrante, soldi che vengono rimborsati ma solo successivamente e che il Comune deve anticipare». Il sindaco Zito attende e controlla il meteo: «Ora per 3/4 giorni non ci saranno sbarchi perché il tempo è brutto».
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