VIDEO | Con la guerra in corso la Giornata per i diritti delle donne è molto più di una ricorrenza: è un’occasione per decidere da che parte stare. Il nostro video di auguri è un grido di speranza per chi quotidianamente si schiera dalla parte dei diritti umani. A partire da quelli per le donne (ASCOLTA L'AUDIO)
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Ha senso parlare di diritti in questo tempo sospeso che è diventato la nostra quotidianità? Ha senso proprio ora che siamo entrati in una distopia – una guerra assurda ed inaspettata – ben più grande di quella che sembrava placarsi dopo due anni di privazioni, incertezze, paura, dolore, impotenza?
Un colpo di spugna su tutte le nostre certezze, che ha cancellato il Covid, le mascherine, il lockdown. Abbiamo paura anche solo a nominarla. La guerra.
Immersi come siamo in questa follia possiamo ancora parlare di diritti? Sì che possiamo. Anzi. Dobbiamo.
Sono i momenti più difficili quelli in cui è necessario dire a gran voce da che parte stiamo. E noi stiamo, sempre, dalla parte di chi lotta per i diritti. Umani, innanzitutto. E poi di tutti i diritti sociali e civili che difendiamo da sempre. Noi stiamo accanto alle donne che hanno lottato e ci hanno permesso conquiste sociali, economiche e politiche. Noi stiamo accanto alle donne che sono state oggetto – e ancora oggi lo sono – di discriminazioni e violenze, in ogni parte del mondo.
Noi. Un gruppo piuttosto vasto di persone che mi sono ancora più familiari da quando ho iniziatoquesta avventura all’interno del gruppo stesso – Pubbliemme, il network LaC, Diemmecom, ViaCondotti21, LaCapitale, per citarne le anime in ordine di nascita. Un gruppo unito da una stessa visione, quella sottolineata e ribadita a inizio anno dal presidente, dal direttore generale, dal direttore editoriale. E anche da me. Un gruppo che cresce, di cui fanno parte le tante persone che ci seguono e ci aiutano nel nostro percorso.
Noi. Noi che amiamo la Calabria, noi che viviamo, noi che la raccontiamo. Noi che siamo voi. Perché siamo per e grazie a voi.
Noi che come voi ci facciamo domande, cerchiamo risposte. E sappiamo bene che sì, ha senso parlare di diritti. Ha sempre senso. Ha senso ancora di più quando i diritti basilari vengono cancellati.
Il nostro video di auguri per l’8 marzo non è un promo. Non è una carrellata delle tante splendide donne che hanno fatto la nostra storia. Non è nemmeno un inno profumato di mimose che nel ricordare la giornata dei diritti della donna di fatto li nega, richiamando cliché in cui la differenza di genere si tinge di rosa e di uscite serali con le amiche. Il nostro video è un pugno nello stomaco, ma è anche un grido di speranza. Perché la Giornata internazionale dei diritti della donna non può essere solo l’8 marzo.
Per noi è l’8 marzo ogni giorno. E gli auguri non sono per l’8 marzo, ma per ogni giorno in cui ciascuno di noi ha lottato e continuerà a lottare perché vengano riconosciuti i diritti su cui si fonda ogni società civile.