Emerge dal monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Tutto il Paese resta in zona bianca nonostante i parametri siano in peggioramento
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L’Italia resta ancora tutta in bianco, malgrado tutti i parametri Covid siano in netta crescita. Lo si evince dal monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Nessuna regione ha superato i tre parametri per la zona gialla, ossia l’occupazione delle aree mediche oltre il 15%, quella delle terapie intensive oltre il 10% e l’incidenza settimanale oltre 50 casi per centomila. Solo la Calabria è classificata a rischio basso, mentre tutte le altre regioni restano a rischio moderato, con il Friuli Venezia Giulia ad alta probabilità di progressione a rischio alto.
Salgono incidenza e indice Rt
L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 78 per 100mila abitanti contro 53 per 100mila abitanti della scorsa settimana. Sale anche l'indice di trasmissibilità Rt: nel periodo 20 ottobre - 2 novembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 - 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente (quando è stato pari a 1,15) e stabilmente al di sopra della soglia epidemica.
È stabile e sopra la soglia epidemica, rileva il monitoraggio, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (al 2 novembre Rt 1,14 rispetto al 1,12 del 26 ottobre). Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati.
Covid, i ricoveri in Italia
Aumenta il livello di occupazione dei posti letto ospedalieri per Covid-19: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,4% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute all'11 novembre) contro il 4,0% (4 novembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute all'11 novembre) contro il 5,3% al 28 ottobre. I valori si mantengono comunque sotto la soglia di allerta fissata al 10% e al 15%.