Partono i lavori che si concluderanno con la ricostruzione dell’istituto. Il progetto però scatena una battaglia politica senza esclusione di colpi tra amministrazione e opposizione
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A Condofuri, dopo 28 anni di attesa, la demolizione e ricostruzione della scuola Bachelet è finalmente iniziata, ma non senza polemiche. Il progetto, simbolo di speranza per una comunità che ha visto i propri giovani crescere senza un istituto scolastico di riferimento, è diventato il centro di uno scontro politico acceso tra l’opposizione e l’attuale amministrazione comunale.
La tensione è esplosa recentemente con la diffusione di una diffida formale presentata dal consigliere di minoranza ed ex sindaco Tommaso Iaria, nella quale si lamenta la mancata trasmissione dell'atto di nomina del direttore dei lavori, incaricato di supervisionare il progetto di demolizione e ricostruzione dell'edificio scolastico. La missiva, indirizzata al segretario comunale e al sindaco, nonché al Prefetto di Reggio Calabria, denuncia l'assenza di trasparenza e richiama la necessità di chiarimenti su un punto cruciale del procedimento amministrativo.
La lettera di Iaria sottolinea che, nonostante siano trascorsi i termini previsti dal regolamento comunale per la trasmissione degli atti, nessuna documentazione è stata fornita. Tale silenzio amministrativo, sostiene Iaria, alimenta un clima di sospetto e opacità che danneggia la fiducia dei cittadini verso le istituzioni locali. «Quanto richiesto – si legge nella diffida – non è solo un diritto ma una necessità per garantire la trasparenza dell’azione amministrativa».
La risposta dell’amministrazione non si è fatta attendere. Il sindaco di Condofuri, Dott. Filippo Paino, ha pubblicato un lungo comunicato stampa in cui si difende dalle accuse, evidenziando la volontà dell’opposizione di ostacolare un progetto di rilevanza cruciale per la comunità. Paino ha ricordato come l'attuale amministrazione abbia lavorato ininterrottamente per restituire alla cittadinanza un istituto scolastico all’altezza delle aspettative, ribadendo che le attuali azioni del consigliere Iaria sono motivate più da intenti ostruzionistici che da una reale preoccupazione per la trasparenza.
«Ex sindaco, se ne faccia una ragione – scrive Paino –. La comunità ha diritto di riappropriarsi della scuola, e i tentativi di bloccarne i lavori saranno vani». Il sindaco accusa l'opposizione di utilizzare le procedure di accesso agli atti in modo strumentale, rallentando il lavoro degli uffici comunali e gettando discredito sull’operato dell’attuale amministrazione.
Il comunicato del primo cittadino si spinge oltre, ricordando come la scuola Bachelet, costruita con materiali e standard discutibili, abbia rappresentato un rischio per gli alunni e il personale scolastico già prima della sua chiusura. Paino denuncia che, nonostante le indagini per accertare responsabilità, non sia stato possibile perseguire alcun colpevole a causa della prescrizione dei reati. Tuttavia, il sindaco rimarca che «la coscienza personale e sociale, e il diritto di far conoscere la verità, non possono subire prescrizione alcuna».
La controversia, dunque, si inserisce in un contesto più ampio di rivalità politica. Il sindaco accusa Iaria, ex primo cittadino, di non aver realizzato nulla di concreto per avviare i lavori durante il suo mandato e di aver contribuito a creare un clima di incertezza che ha paralizzato l’amministrazione per anni. Dall’altro lato, Iaria sostiene che la gestione di Paino sia caratterizzata da una mancanza di trasparenza e da un uso scorretto delle procedure amministrative.
La comunità di Condofuri osserva con attenzione l’evolversi di questa battaglia politica. Se da un lato c'è la soddisfazione di vedere finalmente l'inizio dei lavori dopo decenni di attese, dall'altro permane la preoccupazione che il progetto possa essere ostacolato da conflitti interni. Le accuse di opacità e il richiamo alla necessità di trasparenza sono temi centrali che toccano la fiducia dei cittadini e la legittimità dell’azione politica.
La questione Bachelet rimane un simbolo delle difficoltà amministrative e delle sfide politiche che hanno segnato Condofuri negli ultimi decenni, un simbolo ora carico di speranze e tensioni. La comunità spera che queste dispute non compromettano l’obiettivo finale: la realizzazione di una scuola moderna e sicura per le nuove generazioni.