Oggi, nell'anniversario della scomparsa di Beniamino Andreatta, primo Rettore dell'Università della Calabria, desidero rendere omaggio a una figura il cui spirito visionario e impegno hanno profondamente segnato la storia del nostro ateneo e dell'intero Mezzogiorno.

Il professor Andreatta immaginava l'Unical come una «società veramente nuova di giovani, in una dimensione di grande libertà». La sua visione era quella di creare un ambiente che andasse oltre la mera formazione accademica, promuovendo una comunità vibrante e inclusiva, capace di stimolare lo sviluppo culturale e sociale della regione.

«L’Università di Cosenza - spiegava in una celebre intervista - deve diventare una città dei giovani, con tutti i servizi e le infrastrutture necessarie. Bisogna adottare una nuova mentalità di studio, come quella che hanno gli studenti inglesi di Oxford o di Cambridge, e attuare un nuovo ambiente, con campi sportivi, luoghi di ritrovo, di divertimento, di studio... Un mondo studentesco inedito».

Oggi, a distanza di poco più di cinquant'anni, dobbiamo chiederci se l'ambiziosa missione per cui l'ateneo è nato sia stata compiuta. Credo che abbiamo intrapreso la strada giusta, in quanto l’Unical ha avuto un enorme impatto sulla formazione e sullo sviluppo socio-culturale della regione, ha favorito l'innovazione e la crescita del territorio grazie agli oltre 100.000 laureati che ha formato dal 1972 ad oggi.

Ma vado più in là, perché un altro sogno di Andreatta che si sta realizzando è quello di un'università diventata punto di riferimento non solo per la Calabria, ma anche per studenti internazionali. Oggi, l'Unical offre 11 lauree magistrali in lingua inglese, per le quali arrivano migliaia di domande da oltre 100 Paesi da tutto il mondo, segno tangibile di un ateneo sempre più aperto al confronto globale e capace di attrarre talenti da ogni continente. L'eredità di Andreatta continua a vivere nei valori e nella missione del nostro ateneo e spero continuerà ad essere presente anche per i futuri rettori. Il suo esempio ci sprona a perseguire con determinazione l'eccellenza accademica e a contribuire attivamente al progresso della nostra terra, con lo stesso spirito di innovazione e apertura che ha animato la sua visione originaria.

*Rettore dell’Unical