Un Papa che oltre a lasciare un messaggio di amore e pace verso Dio ed il prossimo, è riuscito non senza grande fatica, con il cuore di un filoso e con una grande dimostrazione di apostolato, a ricucire uno strappo con il mondo dell’Islam, causato da una cattiva gestione dell’informazione e dei Media, che decontestualizzarono un suo pensiero estrapolato da una lezione che tenne all’Università di Ratisbona e il cui tema era “Fede e ragione”. Il suo messaggio venne ampiamente frainteso poiché citò un autore bizantino che esprimeva un giudizio negativo nei confronti dell’Islam. Il lavoro dei Media fu devastante, poiché mal interpretarono il pensiero di Papa Ratzinger, creando sensazionalismi che fecero esplodere le più alte cariche del mondo Islamico e tutto il mondo a lui connesso, creando una grandissima frattura, proprio nel periodo in cui l’ISIS e le frange estremiste diventavano più forti.

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Ci vollero molti anni, ma il suo messaggio e la sua reale propensione di amore riuscì a ricucire quella frattura. Dopo molti viaggi in Medio Oriente e in Paesi Islamici e dopo numerose visite in diverse Moschee il Papa teologo e filosofo riuscì nell’intento di riappacificare la Chiesa cattolica con il mondo dell’Islam. Non si capisce se fu una strumentalizzazione voluta o involontaria, ma il messaggio lanciato dai Media rischiò di creare un danno irreparabile creando una frattura durata anni, oltre ad aver creato problemi per i cristiani del Medio Oriente. L’argomento è stato trattato ed introdotto da subito da Mons. William Shomali, Vicario Generale del Patriarcati latino di Gerusalemme: «I Media si sono focalizzati sulla citazione di Papa Ratzinger -  estrapolata dal discorso tenuto a Ratisbona – per fare del Papa il nemico dell’Islam. Il risultato fu che nel mondo arabo islamico attaccarono chiese e comunità a causa di questa situazione».

La cosa che colpisce è che la strumentalizzazione utilizzata nei confronti di Papa Ratzinger, lo portarono a porgere delle scuse, per qualcosa che fu completamente frainteso. Solo con il tempo riuscì a rimediare e a ricucire lo strappo. «Poco a poco tutti hanno dimenticato e un numero importante di teologi musulmani - 138 per l’esattezza - hanno scritto a Papa Benedetto per chiedere un dialogo sincero ed onesto con il cristianesimo, e tutt’oggi questo dialogo continua».

Mons. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini ci racconta come in Terra Santa le dimissioni di Papa Benedetto fecero molto scalpore, non solo perché rare, ma soprattutto perché mostrarono al mondo un gesto di grande umiltà. Chiarendo ulteriormente quello che era stato frainteso dalle sue dichiarazioni: «Il discorso di Papa Benedetto andava in tutt’altra direzione (di quella di voler parlare male dell’Islam) e diceva semplicemente che nessuna religione può giustificare in nessun modo ragionevole l’uso della violenza».

Con molta chiarezza e senza troppi fronzoli il Patriarca spiega come il tempo sarà signore nel raccontare il Papa “frainteso”: «Il tempo è galantuomo e con il tempo si chiarirà molto di quello che è stato il ruolo di Papa Benedetto, nei suoi scritti, nei suoi gesti nelle sue intenzioni. Purtroppo molto spesso, fuori dalla Chiesa, ma a volte anche dentro la Chiesa si creano fazioni, movimenti, gruppi… e Papa Benedetto fu etichettato come conservatore, retrogrado, così tutti i suoi gesti e i suoi discorsi erano un po’ letti attraverso questo filtro, questa lente».

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