Si commuove la giovane volontaria. Ha appena salutato alcuni bimbi ucraini che hanno bussato alle porte della Croce rossa per avere cibo e indumenti. Sono arrivati nelle scorse ore in città. Nei loro occhi gli orrori della guerra, ma ora anche la felicità di non sentire più il rumore paralizzante delle bombe.

L'impegno della Croce rossa di Vibo

Nel magazzino di Vibo Valentia c’è un via vai di persone che ogni giorno si rivolgono alla croce rossa italiana. Indigenti. Quelli che il lavoro l'hanno perso. Ma anche quelli che il lavoro ce l’hanno ma a fine mese non riescono ad arrivare. Il caro bollette ha messo in crisi diverse famiglie del vibonese, una delle province più povere d'Italia. «C’è cibo per tutti», rassicura Caterina Muggeri, presidente della Croce rossa. Le derrate alimentari provengono dall’Unione europea, ma tanto arriva anche dalle donazioni di cittadini. Pacchi pieni di vestitini per bambini, pannolini, detergenti e disinfettanti. Per chi sono? «Per tutti - chiarisce -. Che siano ucraini o italiani, aiutiamo chiunque bussa alla nostra porta».

Gli aiuti ai profughi in fuga dalla guerra

Mentre ci mostra la mega dispensa, arriva un gruppo di profughi ucraini che si sono appena registrati nella vicina Questura. Sono otto, tra mamme e bambini. Da uno scaffale Muggeri afferra un peluche con un bigliettino sul quale c’è scritto: “Non so chi tu sia, questo è il mio giocattolo preferito, un giorno mi piacerebbe conoscerti”. Una sorpresa che riaccende il sorriso di una bambina di una decina di anni. Ha imparato a dire “grazie”, saluta e va via con la sua mamma e i fratellini che hanno trovato ospitalità in una casa della città. L’attività degli operatori umanitari non si ferma un attimo. Le emergenze sono tante. Oltre a distribuire cibo, la Croce rossa si occupa anche del trasporto dei dializzati.

I pacchi agli studenti fuorisede

«I bisogni delle persone sono tanti», conferma Caterina: «Ci sono tante tipologie di poveri, quelli che non possono pagare la bolletta, quelli che non possono curarsi, quelli che non sanno come fare per mantenere i figli all’università, perché lo stipendio non basta quasi mai. Ecco perché da qualche tempo, vista la crescente richiesta, abbiamo deciso di preparare i pacchi che inviamo direttamente ai nostri ragazzi universitari». «Facciamo solo la nostra parte», conclude la responsabile della croce rossa. «Finché ci sarà bisogno di aiuto la croce rossa risponderà presente».