Il piccolo Gabriel evidentemente aveva molta fretta di venire al mondo. La sua mamma è arrivata con le doglie al Pronto soccorso dell'ospedale “Beato Angelo” di Acri, nel cuore della scorsa notte, a bordo di un'ambulanza del 118.

Data la situazione di emergenza, il personale sanitario ha predisposto tutto l’occorrente per il parto. I sanitari hanno infatti ritenuto che il nascituro fosse pronto per venire alla luce.

Con il reparto di Ginecologia del "Beato Angelo" chiuso da più di un decennio, il tempo per trasferire la donna in un altro ospedale sarebbe stato troppo lungo. Il personale medico e infermieristico, composto da professionisti tra cui i dottori Guido, Sposato e Lupo, gli infermieri Algieri, Mezzotero, Marchese e l'autista Bifano, ha deciso dunque di affrontare la situazione e far nascere Gabriel ad Acri.

Alle ore 01:47, in una sala predisposta d'emergenza, è nato il piccolo, assistito dall'equipe del Pronto soccorso e dal personale del 118 di Acri. Nonostante le limitazioni, il bambino è venuto al mondo in un ambiente non convenzionale ma sicuro, grazie alla competenza e alla prontezza dei soccorritori.

La storia del piccolo che è nato "fuori programma", in una struttura sanitaria non preparata per tali eventi, potrebbe fare da volano per sollevare un dibattito più ampio sulle politiche sanitarie regionali e sulla necessità di investire nelle strutture ospedaliere per garantire servizi di qualità a tutti i cittadini, specialmente nei momenti cruciali come quello del parto. Un episodio accadde peraltro il 2 gennaio del 2023, quando all'ospedale di Acri nacque la piccola Cristel Angel.