Il primo cittadino Giovanni Macrì: «La nostra cittadina continua a non voler essere una destinazione per tutti i target, per i tutti i gusti e per tutte le tasche»
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«L’essere affiancati a Positano come destinazione turistica con i più alti prezzi in Europa per pallina di gelato, qualora i prezzi indicati dalla classifica fossero realmente quelli diffusi nella nostra Città (il che non ci risulta), rappresenterebbe comunque non una bocciatura ma semmai una promozione. Perché confermerebbe l’esatta e coerente direzione intrapresa da Tropea in questi anni: posizionarsi in alto nei mercati turistici, per la sempre maggiore qualità complessiva della proposta ricettiva ed esperienziale, inclusa quella enogastronomica ed artigianale di cui il gelato è forse il simbolo più forte». È quanto dichiara il sindaco Giovanni Macrì commentando i dati diffusi nei giorni scorsi da Omio, piattaforma di prenotazione di treni, autobus e voli che ha pubblicato un confronto tra i prezzi medi al dettaglio di una pallina di gelato in 75 spiagge di 20 dei Paesi più popolari per le vacanze.
Prezzi alle stelle | Tropea tra le località dove il gelato costa di più, anche Positano in vetta alla classifica
«Se il gelato a Tropea risulta tra i più costosi d’Europa – continua – significa anzi tutto che è anche uno dei gelati più buoni, per qualità delle materie prime e della preparazione artigianale delle nostre gelaterie. A tutte loro giungano quindi i complimenti miei personali e dell’Amministrazione comunale per un riconoscimento internazionale che al pari di altri si allinea perfettamente all’idea che insieme stiamo portando avanti sin dal nostro insediamento.
La qualità si paga sempre e Tropea continua a non voler essere una destinazione per tutti i target, per i tutti i gusti e per tutte le tasche. Perché selezionare la domanda dei visitatori e non ricercare o accontentarsi dell’indistinto sovraffollamento stagionale non soltanto è possibile ma, come questa ulteriore bella notizia conferma, è doveroso ed auspicabile per fare del turismo non una parentesi di caos o spreco di risorse pubbliche ma – conclude Macrì – una strategia misurabile di reddito e sviluppo economico per la rete commerciale ed imprenditoriale, per la comunità ed il territorio».