VIDEO | Vincenzo Bruni ha raggiunto le frazioni marinare e ha difeso l'operato dell'amministrazione comunale di fronte alle rimostranze di residenti e vacanzieri: «Presto via alla pulizia straordinaria dei torrenti. La vegetazione sull'arenile? Serve, non chiamatele sterpaglie»
Tutti gli articoli di Ambiente
L’assessore all’ambiente di Vibo Valentia Vincenzo Bruni questa mattina ha raggiunto il litorale vibonese per un sopralluogo lungo gli otto chilometri di costa di competenza del Comune. Le operazioni di pulizia delle spiagge sono partite dal primo luglio. In ritardo rispetto al passato, ma quest'anno il maltempo le ha fatte slittare.
Una delle spiagge con maggiori criticità è quella che si trova alla foce del torrente Tomarchiello, a Bivona. Sebbene la bonifica dei corsi d’acqua non sia di sua competenza, l'assessore rassicura la popolazione: «Presto - annuncia - partiranno i lavori di pulizia straordinaria. Lavori che riguarderanno anche il torrente Cutura-La Badessa che attraversa il centro abitato di Vibo Marina».
La presenza dell’assessore Bruni richiama l’attenzione di alcuni bagnanti che lamentano le condizioni in cui è stata lasciata la spiaggia. «Vivo a Torino ma sono originario di Vibo Valentia», dice un villeggiante che ci mostra l’acqua che ristagna nel torrente: «È putrida ed emana un cattivo odore che attira zanzare. Qui giocano i nostri nipoti. Non è una roba bella da vedere. Avrei voluto invitare amici ma sinceramente mi vergogno». Stesso sentimento che prova un altro bagnante: «Questo litorale ha visto tempi belli, ma ora solo degrado e abbandono». Denuncia sporcizia e incuria. Punta il dito contro l’amministrazione comunale. Contro l’assessore all’ambiente che è proprio davanti a lui, ma non lo riconosce.
Vincenzo Bruni ascolta le rimostranze di ognuno. E poi replica difendendo il suo operato e quello della ditta appaltatrice, la Ecocar. «Dal primo luglio al 31 agosto – precisa l’assessore – la macchina pulisci spiaggia setaccia gli otto chilometri di arenile, rimuovendo rifiuti di ogni tipo. Anche i canneti che le mareggiate riportano a riva».
Ma a far gridare alla vergogna è soprattutto la vegetazione sull’arenile che l’assessore non intende rimuovere: «Limita l’erosione della spiaggia – chiarisce-. Per favore, non chiamatele sterpaglie». Ricorda a tal proposito la battaglia condotta e vinta dal Wwf di Oristano a difesa delle piante di spiaggia.