La procedura era stata istruita per gli impianti di trattamento di Reggio Calabria e di Cosenza. Nel frattempo, l'amministratore delegato di Sovreco nega la disponibilità per un'ulteriore proroga
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Si inizia a respirare con il fiato corto ai piani alti della Cittadella. L'emergenza rifiuti incombe e il progetto ideato per guadarla perde pezzi giorno dopo giorno. L'ultimo macigno, in ordine di tempo, è piovuto in capo alla Regione proprio nei giorni scorsi. La gara indetta dal settore Ambiente per trasportare fuori dai confini calabresi gli scarti di lavorazione prodotti dall'impianto reggino di Sambatello e da quello di Cosenza è andata deserta. Nessuno ha ritenuto, evidentemente, vantaggioso l'importo, pur corposo e del valore di 13 milioni di euro, posto a base d'asta mentre la paralisi di settore si avvicina a grandi passi con la prossima chiusura dell'ultima discarica ancora attiva in Calabria, quella situata a Crotone.
Risale al 10 gennaio scorso, infatti, la lettera firmata dall'amministratore delegato di Sovreco, Vincenzo Calfa, con la quale si annuncia lo stop ai conferimenti provenienti dagli impianti di trattamento pubblici regionali a partire dal primo di febbraio. Nè nuova disponibilità è stata espressa dal manager durante la riunione convocata nella mattinata di ieri alla Cittadella dai responsabili del settore Ambiente. Il vertice, organizzato in teoria per regolarizzare le attività svolte da Sovreco a gennaio senza la sottoscrizione di alcun contratto per via del passaggio di competenze in materia di rifiuti ai Comuni, aveva invece tutto lo scopo di sondare le intenzioni della società crotonese nel tentativo di ottenere ancora un piccolo ma essenziale margine di manovra.
L'escamotage, tuttavia, non è andato a buon fine. I vertici di Sovreco hanno confermato il termine ultimo per il conferimento degli scarti di lavorazione in discarica a fine mese negando margini per un'ulteriore proroga se non entro il limite di una settimana, giusto il tempo per consentire alla Regione di trovare una soluzione alternativa considerando anche il buco nell'acqua prodotto dalla gara andata deserta. Insomma, si profilano all'orizzonte tempi non facili. Ed è proprio per questa ragione che adesso alla Cittadella si sta passando in rassegna impianto per impianto per capire dove sarà possibile ampliare o riaprire discariche. Le favorite restano quelle di Cassano allo Ionio e Castrovillari in provincia di Cosenza. Resta sempre aperta, infine, la strada per l'avvio di una nuova procedura di gara, in questo caso per il trasporto dei rifiuti all'estero - via nave o via treno. L'importo però già corposo, del valore di 13 milioni di euro messo sul piatto dalla Regione, potrebbe non essere più sufficiente.
Luana Costa