Il componente della Giunta regionale risponde alle polemiche: «Investiti 98 milioni nella depurazione». Unica pecca sarebbe la fioritura algale. Domenica sarà a Fiumefreddo Bruzio con una rappresentanza di sindaci
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«Il mare calabrese è in ottime condizioni e il nostro turismo è di grande qualità, nonostante il fenomeno certificato della fioritura algale. Ben 98 milioni di euro di interventi sulla depurazione, a differenza del passato, sono stati già programmati dalla Regione con i Comuni». È quanto dichiara l’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, in merito alle acque marine calabresi.
«Sulla tutela del mare – sottolinea – la Regione ha una cabina di regia, che si è riunita anche nei giorni scorsi e che è costituita dagli assessori all’Ambiente e al Turismo, da Arpacal e dalle Capitanerie di porto».
Domenica 18 luglio, alle ore 10, Orsomarso sarà a Fiumefreddo Bruzio con una rappresentanza di primi cittadini. «Sarò a Fiumefreddo Bruzio con i sindaci di Comuni aspramente criticati; Comuni in cui, invece – prosegue Orsomarso –, il mare è in salute e che, in alcuni casi, paga il fenomeno della fioritura algale, certificato anche da una task force delle Procure. Mostreremo i dati scientifici e racconteremo quanto sia balneabile il mare calabrese. Sottolineeremo questo punto di forza e non stringati punti di debolezza, che vengono sempre messi a fuoco. Tra l’altro, il 4% di acque non balneabili, con tanto di cartelli affissi, non rappresentano spiagge d’eccellenza della Calabria».
«La fioritura algale – spiega Orsomarso – è un fenomeno naturale che non si può annullare e che dura da anni. La fioritura non è costante, ma alcuni residui, o il calore, creano l’effetto di apparenti macchie d’olio, la cui effettiva presenza è sempre smentita dai controlli di Comuni e Arpacal».
«I cospicui interventi sul raddoppio della depurazione – conclude l’assessore al Turismo – sono stati già messi a bilancio e già oggetto di delibera in materia ambientale. Sono progetti che arrivano dalle amministrazioni stesse che, con Capitanerie di porto, dipartimento Ambiente e Arpacal, sono i responsabili dei controlli e delle verifiche».
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