Si è svolta al Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza una conferenza stampa relativa all’ultima fase delle operazioni preventive di controllo delle coste calabresi intrapresa nelle scorse settimane lungo la fascia tirrenica e lungo la costa ionica reggina e proseguita ieri con attività di controllo lungo il versante ionico delle province di Catanzaro, Crotone e Cosenza nell'ambito dell'operazione Deep 3. Circa 150 i militari impiegati anche del comparto Forestale con il supporto del personale della stazione zoologica Anton Dohrn per la campionatura.

Rispetto alle precedenti attività, la peculiarità dell’operazione Deep 3 è stata quella di focalizzare l’azione di controllo sulle attività produttive in prossimità di aree umide, fiumi, torrenti e canali di scolo, poste tanto all’interno quanto in prossimità dei 250 chilometri di costa centro-settentrionale jonica della Regione. Più di sessanta gli obiettivi oggetto di controllo. L’intervento, condotto dai Carabinieri, è stato particolarmente indirizzato alla prevenzione e al contrasto dell’inquinamento ambientale.

In particolare sono state passate al setaccio attività imprenditoriali come autolavaggi, cementifici, caseifici, aziende zootecniche e agricole che avrebbero sversato in mare o nei fiumi gli scarichi delle acque reflue. I campionamenti effettuati daranno nei prossimi giorni dei riscontri in termini della qualità delle acque dei fiumi. Sottoposte a sequestro anche alcune aree utilizzate per la realizzazione di discariche abusive.

L'attività della Stazione zoologica Anton Dohrn

Fondamentale, i è rilevato, in fase operativa, il supporto tecnico specializzato della Stazione Zoologica Anton Dohrn, guidata in Calabria da Silvestro Greco, ai fini del campionamento di acque reflue per intercettare eventuali flussi inquinanti e procedere a un’articolata analisi dei dati informativi raccolti nel corso dei vari servizi di controllo del territorio, finalizzati a individuare le fonti di potenziale inquinamento fluviale e marino nelle aree palustri e nei canali di scolo sia all’interno che in prossimità della costa. Il monitoraggio è stato pertanto esteso alle attività produttive e ai bacini idrici lungo il loro naturale percorso, per poi procedere alla campionatura di acque e terriccio, sottoposti a successiva analisi in laboratorio, per individuare la tipologia di eventuali prodotti chimici inquinanti.

Nel medesimo contesto operativo, i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria hanno eseguito perlustrazioni in territorio impervio, risalendo alcuni corsi d’acqua, tra i quali i torrenti Passovecchio, Lipuda e Tacina, che sfociano in provincia di Crotone. Tale attività si è rivelata indispensabile nell’eventualità che alcune aziende, distanti anche centinaia di metri dal torrente, attraverso tubazioni abusive, potessero sversare liquami direttamente nei citati alvei fluviali. Successivamente, la procedura di verifica sarà ulteriormente approfondita mediante il confronto delle analisi chimico-biologiche eseguite sui campioni prelevati e l’eventuale corrispondenza con i residui prodotti dalle attività, che possono aver determinato la contaminazione.

Sanzioni, denunce e sequestri

Nell’ambito dell’operazione, che ha avuto un forte impatto sia sul piano preventivo che repressivo, sono state nel complesso controllate circa 50 attività produttive (3 ditte di autospurgo, 11 autolavaggi, 6 cementifici, 5 caseifici, 11 aziende agricole e zootecniche, 4 aziende agro alimentari, 4 lavanderie industriali, 4 aziende chimiche e di produzione di manufatti per l’utilizzo dei prodotti chimici); sono stati deferiti in stato di libertà i titolari di 6 autolavaggi, 3 caseifici, 3 cementifici, 1 azienda agricola, 1 azienda zootecnica, 1 cantiere navale, 1 mercatino dell’usato e 1 esercizio adibito a meccanico, a vario titolo, per gestione dei rifiuti non autorizzata, scarico di acque reflue non autorizzato, smaltimento illecito dei rifiuti, sversamento non autorizzato di liquami derivati dalla produzione di latticini, scarico abusivo di siero caseario nell’alveo di un fiume, abbandono illecito di rifiuti e reati in materia edilizia; sono state elevate numerose sanzioni amministrative, per una cifra complessiva prossima ai 15mila euro, nei riguardi dei titolari di 1 azienda vitivinicola e allevamento zootecnico, 1 auto spurgo, 1 caseificio, 1 impianto di produzione di marmi, 1 autolavaggio, 1 cantiere navale e 1 azienda agricola, responsabili, a vario titolo, di mancato aggiornamento del registro di carico e scarico dei rifiuti, mancata tenuta del registro sul luogo di produzione dei rifiuti e omessa tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, nonché per omessa iscrizione all’anagrafe canina; sono stati sequestrati penalmente o amministrativamente gli impianti di scarico di 1 cantiere navale e di 1 cementificio, 5 aree di complessivi 600 mq. adibite ad autolavaggi e 1 fabbricato di 140 mq. adoperato come officina meccanica, nonché circa 500 mc. di rifiuti speciali illecitamente stoccati; sono stati stati, inoltre, eseguiti 12 campionamenti di acque fluviali e reflue in aree esterne ad aziende, che saranno oggetto di più approfondite analisi per vagliarne l’impatto ambientale.