Nel 2017 la raccolta differenziata in Italia raggiunge il 55,5%. Più alti i valori al Nord (66,2%), più bassi al Sud (41,9%), mentre il Centro Italia è al di sotto della media nazionale (51,8%). Questo quanto emerge dal nuovo rapporto rifiuti 2018 dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), presentato oggi alla Camera.

Le regioni del Sud, fanalino di coda

Secondo il report sono 13 le regioni che raccolgono in maniera differenziata oltre la metà dei rifiuti urbani prodotti ogni anno: il Veneto è la regione con la più alta raccolta differenziata pari al 73,6%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 72%, dalla Lombardia con il 69,6% e dal Friuli Venezia Giulia con il 65,5%. In 5 regioni c'è una "buona" crescita della raccolta differenziata; tra 2016 e 2017 hanno fatto un salto di oltre 6 punti percentuale di differenziata, anche se rimangono sotto il valore medio nazionale (55,5%): si tratta di Basilicata (45,3%), Puglia (40,4%), Calabria (39,7%), Molise (30,7%) e Sicilia (21,7%). Il valore più alto in Italia di raccolta differenziata viene raggiunto dalla provincia di Treviso con l'87,8%, seguita da Mantova (86,6%), Belluno (83,4%) e Pordenone (81,6%). Le più basse percentuali di raccolta differenziata provinciali sono in Sicilia, con Enna fanalino di coda (11,3%). Rallenta la crescita della frazione organica raccolta in modo differenziato: solo dell'1,6% nel 2017, mentre, negli ultimi sette anni era aumentata di quasi 8 punti percentuali all'anno. Si raccoglie più legno e metallo; per il legno (800 mila tonnellate) la crescita è pari all'8,2%; per i rifiuti metallici (320 mila tonnellate) la crescita è stata dell'8%.