Resti di sanitari, bidoni e bottiglie, scarti di laterizi e pneumatici di auto. È un immondezzaio come se ne vedono molti, troppi, nella nostra regione. Quello che abbiamo scoperto negli ultimi giorni si trova a Palmi, a pochi metri da uno dei panorami più suggestivi e belli della Calabria, osservatorio privilegiato sullo Stretto e le isole Eolie, luogo simbolo per i cittadini palmesi.

 

Stiamo parlando della villa che il famoso scrittore Leonida Repaci ha lasciato in dono alla sua città natale. Immersa in un uliveto secolare, l'edificio ha ospitato gli ultimi anni di vita dello scrittore fondatore del Premio Viareggio. Dai balconi naturali della proprietà lo sguardo si perde sul mare cristallino e le calette rocciose della Costa Viola.

 

La politica palmese per decenni ha abbandonato la villa al suo destino, perdendo finanziamenti e possibilità di metterla al centro di un progetto di sviluppo culturale; e da mesi non riesce a rimuovere quella discarica abusiva nonostante le segnalazioni da parte di diversi dei cittadini. Inciviltà e bellezza, quindi, convivono da mesi a pochi metri l’una dall’altra.

 

«Mi sono imbattuto in quella discarica – ha raccontato Silvio Runci, ex consigliere comunale – l’estate scorsa e di nuovo ai primi di ottobre. Stavo correndo in quella zona, come faccio spesso, e ho visto quello scempio in una delle zone più belle della nostra città e della Calabria. Non potevo credere a quello che vedevo: sanitari, pneumatici e anche una batteria di una macchina. Il primo giorno, i rifiuti portavano i segni di un incendio. Evidentemente, chi aveva scaricato aveva tentato di dare fuoco ai rifiuti per occultarli».

 

Uno scenario desolante, una ferita aperta per tutta la città. «Ho denunciato lo stato in cui versa la zona sui social – ha aggiunto Runci –e sono stati tantissimi i cittadini di Palmi e non solo che si sono indignati per quello scempio. È arrivato il momento che le istituzioni si facciano carico di rimuovere quella discarica».