«Abbiamo investito tutti i nostri soldi qui dentro e dopo cinquanta anni fa male, per l’incuria, il menefreghismo di qualcuno, perdere tutto quanto». E’ amareggiato il signor Lido Russo, titolare con la sua famiglia di decenni del Lido Le Sirene a Gizzeria. Un luogo storico che fa parte della memoria della costa e dei lametini, ma che da danni combatte con un’erosione costiera vorace. In cinque anni il mare ha divorato 200 metri di spiaggia. Ci eravamo occupati di lui ad agosto scorso, in seguito all’ennesima mareggiata che aveva inghiottito altri preziosi metri di litorale.

 

Un danno economico importante per chi vive con un’attività come la sua ed in quella sabbia deve piantare ombrelloni e mettere sdraio e lettini. Da allora le cose non sono cambiate, i suoi appelli alle istituzioni, Regione e Comune, sono finiti nel vuoto. E la natura, senza argini, fa il suo corso. Nelle ultime tre settimane il signor Russo ha dovuto inserire e rimpinguare più volte delle dune di sabbia per evitare che il mare arrivi direttamente nello stabile. Pochi metri li separano. Non c’è più fondale, ci spiega, il mare si sta appiattendo. E nell’attesa di quelle risposte che mancano svanisce la possibilità di potere essere operativi per la prossima estate. Insomma, viene meno l’ossigeno per un’attività storica iniziata, ci racconta il signor Russo, con suo padre con poche tavole di legno e poi cresciuta grazie al fratello, recentemente scomparso.

 

Un’attività familiare in cui lavora ancora la madre, quasi novantenne. Ma ogni giorno ci si sveglia con il timore e la paura che il mare sia avanzato. Una storia lunga quella del signor Russo che non ha esitato a ricorrere anche alla carte bollate.