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175 sostanze dagli effetti sulla salute non ancora ben conosciuti rinvenute nelle acque sotterranee e superficiali italiane, derivanti da pesticidi, erbicidi, diserbanti, fungicidi e insetticidi. Questo è solo uno dei dati pubblicati dall'Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nell'ultimo rapporto "Pesticidi nelle acque", dal quale emerge che, pur essendo in calo le vendite di prodotti chimici per l'agricoltura, non diminuisce il grado di contaminazione del terreno. Nel biennio 2011-2012 sono stati esaminati 27.995 campioni per un totale di 1.208.671 misure analitiche. Nel 2012 sono stati trovati pesticidi nel 56,9% dei 1.355 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 31% dei 2.145 punti di quelle sotterranee". Le informazioni sono state fornite da 19 regioni e province autonome; con una copertura del territorio nazionale "incompleta", soprattutto per "le regioni centro-meridionali". Molise e Calabria non hanno infatti fornito all'Ispra i dati richiesti. In queste due regioni, il fenomeno della presenza di pesticidi nelle acque sotterranee e superficiali semplicemente non può essere quantificato. Ed è impossibile difendersi da ciò che non si conosce.