Il Comune di Catanzaro tira dritto. La notifica dell'impugnativa della revoca dell'aggiudicazione provvisoria per la costruzione del nuovo impianto di depurazione non ha sortito grossi effetti. Negli uffici del settore Gestione del Territorio si sta infatti lavorando alla predisposizione di una nuova gara d'appalto pur nell'incertezza della presenza della totalità delle risorse finora in parte garantire dall'apporto privato. La prima gara per la realizzazione del nuovo impianto depurativo, che dovrebber sorgere a Germaneto, è stata infatti espletata con il sistema del project financting. La metà delle risorse utili alla costruzione dell'opera erano state garantite da un investimento privato del valore di quattordici milioni che sarebbero andate ad integrare i fondi pubblici, di provenienza regionale, di uguale importo.

 

La decisione di Palazzo De Nobili di procedere alla revoca dell'aggiudicazione provvisoria ha sì avuto l'effetto di sbrogliare una matassa amministrativa che stava generando un'impasse ma ha precipitato il Comune in una condizione di impossibilità a realizzare l'opera se non con il diretto apporto di un nuovo finanziamento regionale del valore almeno di quattordici milioni per supplire all'investimento privato.

 

Pare che dalla Cittadella regionale siano arrivate rassicurazioni in tal senso e sulla scorta di tali garanzie, il Comune si sia dapprima determinato a revocare l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto ai privati e poi a predisporre un nuovo bando di gara scorporando però le due attività da svolgere. Due procedure distinte, la prima finalizzata alla costruzione del nuovo impianto di depurazione verso cui aveva mostrato interesse la ditta reggina Cisaf e la seconda per la realizzazione delle reti fognarie, di cui gran parte della città è attualmente sprovvista, che sarebbero dovute essere affidate alle catanzaresi Ro.Gu Costruzioni, alla Scutieri Costruzioni, alla Concolino Costruzioni e alla ditta Sandro Greco.

 

Luana Costa