Dopo le polemiche sulle responsabilità, su quanto poteva essere fatto nell’immediato e quanto, invece, per prevenire, dopo che forze dell’ordine e cittadini si sono rimboccati le maniche per cercare di riportare la situazione alla normalità, dopo la conta dei danni, ingenti ma al momento non quantificati, la Regione Calabria ha chiesto al Governo che venga dichiarato lo stato di calamità naturale ed ha attivato un’unità di crisi per seguire costantemente l’evolversi della situazione e mettere in contatto i Comuni interessati con una commissione, guidata dall'assessore alle infrastrutture Roberto Musmanno.


Lungo la costa lametina, se Falerna e Gizzeria si sono già rimesse in piedi, a pagare lo scotto più alto è sicuramente Nocera Marina. Qui il mare avrebbe trovato una via di fuga tramite il ponticello che oltrepassa la statale 18 arrivando ad immergere di diversi centimetri il centro abitato.

 

Il lungomare, invece, già da tempo devastato ha ricevuto l’ennesimo colpo di grazia. Proprio qui le enormi pozze d’acqua continuano ad insistere sommergendo anche i cartelli stradali, mentre pezzi di pavimentazione, lampioni e balconata sono stati trasportati a diversi metri di distanza. Nella cittadina ancora diversi sottopassaggi sono chiusi.


Sulla costa tirrenico cosentina le zone più colpite sono state Belvedere Marittimo, Amantea, Acquappesa, Cetraro e Fuscaldo. Devastatati i lungomare, squarciati i lidi. Un inizio di primavera decisamente apocalittico.