Lo sollecita il segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Neri che rimarca: «Sfregiata la fisionomia di un territorio ad alta vocazione identitaria e turistica»
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«Dopo gli eccezionali eventi atmosferici delle settimane scorse, che hanno riguardato i comuni dell’area Costa Viola, la cui fascia costiera ha subito ingenti danni, è fondamentale che il Governo nazionale accerti e riconosca lo stato di emergenza e di calamità naturale avanzata dai comuni interessati». A sostenerlo è il segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Neri, il quale, in una nota, sottolinea che «Bagnara, Scilla e Villa S. Giovanni ed in particolar modo, la frazione litoranea di Favazzina, sono state falcidiate dalle mareggiate e dai nubifragi»
Pertanto occorre predisporre un piano straordinario di interventi per stanziare le prime somme utili per compensare i danni subiti: «Il Governo – sostiene Neri - non tergiversi e dedichi la stessa attenzione riservata ad altre parti d’Italia. Gli ingenti danni hanno investito le spiagge, stabilimenti balneari, e le vie di collegamento dei quartieri che insistono sulla zona costiera. La frazione di Favazzina – aggiunge - è quella che ha subito i disagi maggiori; non certo paragonabile all’impatto mediatico che ha avuto l’acqua alta a Venezia, ma di certo ha rappresentato un colpo al cuore per gli abitanti che oltre la paura hanno dovuto fare i conti con un forte scompenso emotivo: sono stati spazzati via interi costoni, attività e pezzi di casa».
Il quadro è allarmante: «È stata sfregiata la fisionomia di un territorio ad alta vocazione identitaria e turistica. Il mio auspicio - conclude - è che la Presidenza del Consiglio e la Protezione civile nazionale si rendano conto dell’elevato valore culturale e attrattivo di un borgo come Favazzina - meta ricercata annualmente da migliaia di turisti - e agisca con immediatezza e risolutezza».