Nel solco della lotta all’inquinamento marino, il sub-commissario alla depurazione Antonino Daffinà ha incontrato nei giorni scorsi i Comuni del litorale vibonese. «Sotto la lente d’ingrandimento – spiega in una nota stampa lo stesso sub-commissario sono finiti i comuni della fascia costiera vibonese, ad altissima densità turistica, ricadenti nel territorio compreso tra Briatico e Ricadi-Joppolo, diversi dei quali sono interessati dalla procedura d’infrazione 2014/2059. Nella fattispecie, Briatico, Cessaniti, Drapia, Joppolo, Limbadi, Parghelia, Spilinga, Zambrone, centri bagnati dal mare o comunque a ridosso della costa».

Il confronto con i Comuni

Si è trattato, nella sostanza, di un primo incontro, tutt’altro che interlocutorio, a cui ha preso parte pure la struttura del sub-commissario, dal quale è stato possibile far emergere questioni specifiche inerenti alle singole realtà: «In primo luogo – si legge nel comunicato - si è preso atto del fatto che l’intervento fosse congelato da tempo e che, addirittura, fatto ancor più rilevante, la gara in Project financing, risalente al 2015, ovvero, a nove anni addietro, non fosse mai stata perfezionata. Di conseguenza, Comuni e ufficio commissariale hanno valutato la necessità di verificare, anzitutto, la reale rispondenza dell’idea progettuale messa a gara in Project financing di dieci anni fa con lo stato attuale del sistema fognario- depurativo di tutta l’area interessata, alla luce anche di eventuali interventi finanziati o realizzati negli anni dai Comuni stessi». Ne deriva che gli enti dovranno agire «con la massima celerità per fornire agli uffici del sub-commissario alla depurazione, atti e relazioni rispetto alla situazione esistente. Ovvero, valutare lo stato complessivo dell’arte. A tal fine, sono stati programmati incontri e sopralluoghi».

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Interventi fermi e le risorse in campo

Nel frattempo, l’Ufficio del Commissario ha provveduto a nominare un nuovo Rup, individuato nell’ingegner Pierluigi Mancuso, dipendente della Regione: «Chiaro l’intento: arrivare ad incidere al più presto realizzando interventi fermi da oltre un decennio. Basti pensare – prosegue la nota - che il primo schema di protocollo d’intesa tra i Comuni, per la progettazione, realizzazione e gestione degli interventi straordinari nel settore fognario e depurativo per l’area geografica tra Briatico e Joppolo, risale al 21 giugno 2012, a seguito della delibera del Cipe n.60 del 30 aprile di quello stesso anno, disciplinata mediante l’Accordo di Programma quadro rafforzato “Depurazione delle acque”, siglato presso Mise il 5 marzo 2013, che aveva previsto un finanziamento di 160 milioni per la realizzazione di 18 interventi di depurazione e fognatura, oggetto di procedura d’infrazione comunitaria, tra cui anche quello inerente la fascia costiera vibonese, dell’importo di 15 milioni (10.5 milioni di fondi pubblici e 4.5 milioni di investimenti privati).

Il territorio provinciale – si sottolinea - era stato allora suddiviso in tre parti: Angitola, Mesima e, appunto, Briatico-Joppolo. In quest’ultima, attualmente in questione, erano previsti inizialmente, tra le altre opere, il ripristino funzionale dell’impianto di depurazione e delle stazioni di sollevamento, in alcuni comuni, la manutenzione straordinaria, il ripristino e l’ottimizzazione delle opere complementari, in altri centri, oltre che il collettamento della rete fognaria inerente soprattutto aree periferiche. Insomma, un piano complesso, rispetto al quale l’ufficio del sub-commissario – chiosa il comunicato - punta ad avere tempi certi per ridare respiro ad un’area ad alta vocazione turistica ed evitare situazioni di emergenza, specie nel periodo estivo».