VIDEO | I presenti hanno comunque approvato un documento per chiedere al prossimo governatore un impegno concreto sul ciclo della spazzatura. La deliberazione sarà trasmessa ai Consigli comunali della provincia
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Forse scoraggiati dalla leggera pioggia caduta poco prima dell’inizio dei lavori o dall’atmosfera da campagna elettorale (che ha spinto molti consiglieri comunali di minoranza a non partecipare all’iniziativa), i cittadini crotonesi hanno praticamente disertato la prima assemblea pubblica, che il sindaco di Crotone ha convocato ieri pomeriggio per discutere dell’annosa questione rifiuti, che si trasforma ciclicamente in emergenza.
«I cittadini si interessano solo quando vedono i cumuli di rifiuti, poi, quando hanno l’occasione di capire perché si creano quei cumuli di rifiuti preferiscono starsene a casa o al computer» ha commentato Vincenzo Voce, che ha voluto questo momento di confronto a seguito della discussa ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che dispone il conferimento dei rifiuti nella discarica di Columbra fino al prossimo 30 settembre. Provvedimento che, nel luglio scorso, ha provocato la dura presa di posizione dei sindaci del Crotonese. Ma ieri, di primi cittadini, se ne sono visti solo quattro: quelli di Melissa, Roccabernarda, Strongoli e Savelli.
L'emergenza rifiuti
«Abbiamo avuto una emergenza a luglio, abbiamo avuto una crisi a fine agosto, ora però – ci spiega Sergio Bruno, sindaco di Strongoli - bisogna iniziare a programmare per il futuro per evitare che si ripetano sempre le stesse criticità. Il nostro impegno deve essere questo, incontrarci dopo l’estate e fare una programmazione. Il problema dei rifiuti è molto sentito soprattutto in alcuni comuni e purtroppo quelli virtuosi (nella raccolta della differenziata, ndr) sono penalizzati dalle inefficienze dei comuni non virtuosi. Strongoli ha dei problemi, Crotone ha iniziato ad avviarla. Tutti dobbiamo capire che la raccolta differenziata ci può salvare».
A Crotone, il servizio è partito in due dei tre quartieri pilota individuati: «Siamo stati rallentati dall'emergenza di luglio, ma a breve partirà anche nel tratto di lungomare Cimitero-Casa Rossa - assicura Voce - e poi la raccolta differenziata sarà estesa a tutta la città».
La discarica pubblica
Tra le questioni irrisolte, l’individuazione di un sito dove realizzare la discarica pubblica a servizio dei comuni dell’Ato Crotone: «In diverse occasioni, sono emersi problemi perché - osserva Raffaele Falbo, sindaco di Melissa - nessuno vuole l’immondizia a casa propria, ma non è così che funziona. Così abbiamo proposto di nominare un comitato tecnico, che analizza il territorio e individua le zone che possono ospitare la discarica, e magari, al Comune che accoglie questa attività, pensare di erogare delle compensazioni economiche. In ogni caso, il tutto dovrà essere realizzato con quelle tecnologie che non mettano a rischio la salute della popolazione e la salubrità dell’aria e dei terreni».
Il documento approvato dall'assemblea
Al termine dell’incontro, i presenti hanno approvato un documento per denunciare «l’inefficienza e l’inefficacia dell’attuale sistema del ciclo dei rifiuti calabrese che genera nocumento al territorio provinciale con gravi ripercussioni dal punto di vista igienico - sanitario», invitando i quattro candidati alla presidenza della Regione (ieri era presente solo Luigi De Magistris) ad «assumere, in via formale, l’improrogabile impegno della futura Giunta a definire un progetto di riorganizzazione dell’intero ciclo dei rifiuti regionale». Infine, la richiesta ai Consigli comunali della provincia di Crotone ad «adottare il deliberato dell’assemblea pubblica con proprio provvedimento».