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"La Calabria e la Liguria sono le regioni d'Italia più a rischio dal punto di vista idrogeologico e non fanno dormire la notte: in quei territori i fiumi sono bombe a orologeria e il rischio di alluvioni e frane è devastante". Lo ha dichiarato Erasmo D'Angelis, responsabile della struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, intervenuto questa mattina alla presentazione del piano Anbi (associazione nazionale dei consorzi di bonifica) per la riduzione del rischio idrogeologico.
"Abusivismo e mancanza di progettazione", ha spiegato D’Angelis, sono i motivi del rischio per alcune regioni e ha annunciato la costituzione di un "fondo da 200 milioni di euro per aiutare le regioni nella progettazione degli interventi".
"Tutte le regioni - continua il responsabile - possono fare un 'copia-incolla' dei vincoli che vietano di edificare nelle zone a rischio idrogeologico seguendo l'esempio di Puglia, Liguria, Toscana. La prima prevenzione è la pianificazione urbanistica che non c'è mai stata e poi la progettazione, anch'essa non c'è mai stata. Questo perché - osserva - non è possibile vedere come in Calabria pezzi di terra che si staccano e franano, queste sono violenze al territorio".