Un tesoro nascosto che attende di essere scoperto e valorizzato. Le grotte di Verzino, uno spettacolare ’tunnel’ naturale lungo 5 chilometri. Proprio la settimana scorsa, un gruppo di ragazzi veramente coraggiosi e motivati, nonostante fosse per tutti la prima volta in una grotta, hanno effettuato un’escursione speleologica a Verzino, documentata da alcune bellissime foto. Alla guida del gruppo Antonio Biafora, giovane imprenditore agricolo del posto che con l’associazione ‘Verzino Adventure’ si sta spendendo molto per far conoscere queste meraviglie naturali

Le grotte di Verzino, raccontano gli speleologi, «si sviluppano interamente in rocce gessose che rendono le cavità importanti anche a livello nazionale per la loro rarità e solitamente sono sempre connesse, come nel caso della recente scoperta, a torrenti sotterranei perenni o stagionali».

Negli ultimi anni si è andata diffondendo anche in Calabria la ricerca archeologica e speleologica con attività esplorative di natura scientifica. Oggi le tecniche della speleologia hanno raggiunto importanti livelli. Pochi anni fa c’è stata l’esplorazione nel sottosuolo carsico delle “Grave” di Verzino con le sue tre grotte, scoperte nel 1998 da speleologi di Trieste e Firenze. Grotte che, una volta congiunte, formano la grotta più lunga della Calabria con i suoi 5 km. 

Nell’area dell’Alto Crotonese, già Marchesato di Crotone, in un raggio di un centinaio di chilometri, nei comuni di Pallagorio, Castelsilano, Cerenzia e Caccuri fino a Petilia Policastro, gli esperti segnalano un territorio ricco di grotte, dette anche “Grave”.  Nel Marchesato, rivela Mimmo Stirparo, esistono vere e proprie cavità molto profonde, prodotte anche dall’attività erosiva dei fiumi Neto, Vitravo e Lese; sono siti di notevole rilevanza scientifica e ricchi di bellezze naturali paesaggistiche anche per la presenza di torrenti sotterranei che con le loro acque danno particolari colorazioni alle pareti rocciose. 

Ricordiamo le grotte di località Trabbese a Cerenzia con scalanature aguzze sulle pareti gessose; a Pallagorio il sito in località Frantieri con fratture rocciose sulfuree; la grotta del Palummaro di Caccuri con stratificazioni gessose; le grotte di Cerratullo di Petilia con particolari formazioni globulari sul tetto. È ormai chiaro che ci troviamo di fronte a un tesoro di grande valore che merita una particolare attenzione. Non solo dagli speleologi e dagli appassionati. Ma soprattutto da parte di chi ha il dovere di promuovere, preservare, rendere fruibili questi straordinari tesori.

È chiaro che prima di tutto è necessario un intervento di recupero e di riqualificazione delle arie interessate. Si tratta anche di realizzare le necessarie opere di messa in sicurezza e di collegamento. Nella consapevolezza che ci troviamo davanti a qualcosa di spettacolare bellezza, che oltre agli esperti, in pochi hanno finora potuto ammirare. Ma a Verzino qualcosa si muove, come raccontano le foto di questo servizio. E grazie ad Antonio Biafora e al suo “Verzino Adventure” si susseguono con successo le escursioni, ovviamente con la prudenza del caso, oltre che alla sicurezza per chi vi partecipa. Per cui è necessario evitare di inventarsi ‘turisti fai da te’. 

Domenica 26 settembre soul out per l’ultima escursione dell’anno. D’ora in poi ci si ferma fino alla prossima bella stagione. La palla passa adesso alle istituzioni, prima di tutto alla regione. Far finta di nulla davanti a questi tesori della natura è veramente grave. Sarà importante intervenire per migliorare le condizioni viarie e la sicurezza delle strade. Far rimanere l’alto crotonese in condizioni di abbandono è una cosa gravissima che produrrà solo un ulteriore isolamento della zona e un sempre più accentuato spopolamento.