VIDEO-INTERVISTE | In città si registrano continui abbandoni. Tante le inefficienze di comune, Asp e Regione. Ancora non è partita la mappatura degli animali con i microchip e la campagna di sterilizzazione. Volontari e animalisti denunciano la gravità della situazione
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È una vera e propria emergenza quella del randagismo a Reggio Calabria. Volontari e animalisti ogni giorno ottemperano a quello che invece dovrebbero fare le Istituzioni impiegando il proprio tempo e anche le proprie risorse economiche. Tra regione, comune, e Asp le inefficienze sono molteplici. Francesco Putortì, fondatore del gruppo “F.G.P. Animal Rescue”, insieme al gruppo dei suoi volontari sono presenti 24 ore su 24 sull’intero territorio cittadino. «È una vergogna-dice alla nostra testata- siamo nel 2018 e ancora assistiamo a questi gesti di gente vigliacca».
Oltre al fenomeno dell’abbandono però, c’è quello dei cosiddetti “animali vaganti” la cui competenza è diretta di palazzo San Giorgio. «Ancora oggi - continua Putortì- a Reggio non è partita una vera campagna di sterilizzazione così come non sono stati eseguiti i controlli sugli animali in riferimento alla loro identificazione attraverso i microchip e la responsabilità è dell'amminsitrazione comunale». Sterilizzare e microchippare infatti, sono le uniche due soluzioni che potrebbero arginare questa emergenza. Altro problema poi è quello relativo al canile di Mortara. Un canile sequestrato nel marzo dello scorso anno e che non riesce a contenere le continue segnalazioni. Emergenza anche per i felini; a Reggio ancora non esiste un gattile e addirittura i gatti sono più numerosi dei cani e si riproducono con più celerità. Francesco e la rete dei suoi volontari continuano senza sosta a fronteggiare le richieste di aiuto. Ma se gli enti locali non collaborano da soli non ce la possono fare. «Noi volontari- sottolinea Putortì- siamo disponibili a prendere le creature e a portarle all’Asp per la sterilizzazione ma, il Comune reggino non colloquia con noi. Non siamo mai stati interpellati e presi in considerazione». L’emergenza randigismo non è una problematica che riguarda “solo” gli animali ma, riguarda anche la cittadinanza perché sono tantissimi gli incidenti stradali che si registrano sia sulle strade comunali che provinciali. Per non parlare poi della pratica criminale dell’avvelenamento. Pochi giorni fa una colonia di gatti è stata avvelenata, da mani ignobili, alla periferia sud cittadina. «Il grado di civiltà di una nazione- ha concluso il volontario Putortì- si misura in base a quanta cura si prende della natura e dei suoi figli in cui è ospite».