Un tempo per parte, un pari indolore o quasi. Finisce con un salomonico 1-1 Vibonese-Siracusa. Decidono un’autorete di Tito, che consente agli aretusei di andare in vantaggio, e il difensore goleador Silvestri, nella ripresa. Mercoledì, per i ragazzi del presidente Caffo, trasferta ostica a Monopoli, poi chiusura d’anno in casa contro la Juventus del torneo di serie C, ovvero la capolista Juve Stabia.

Reduce dal deludente, ed inatteso, pari sul terreno di una derelitta Paganese, mister Orlandi ridisegna la sua Vibonese lasciando in panchina Melillo, preferendogli Collodel. Il modulo, d’altro canto, non varia: “nell’albero di Natale”’, dietro la punta Bubas, viene avanzato Scaccabarozzi sul lato opposto di Taurino; Collodel, invece, rinforza la mediana. Cielo coperto, manto in buone condizioni, circa mille i tifosi sugli spalti di un “Luigi Razza” decembrino.

Sono i ragazzi dell’Associazione italiana persone Down, con lo striscione “Il calcio è di tutti”, a dare il benvenuto alla gara. L’ingresso delle formazioni sul manto erboso viene anche anticipato dalla cerimonia di premiazione a Mengoni e Allegretti per le loro cento presenze con la casacca rossoblù. Si parte dal minuto di raccoglimento in memoria di Gigi Radice e dell’assistente arbitrale Riccardo Pelagatti. In gradinata, invece, gli ultrà della Vibonese dedicano uno striscione in ricordo delle vittime della tragedia consumatasi nell’Anconetano.

L’avvio di gara è a ritmi blandi. La stasi generale è spezzata solo dopo venti minuti, grazie ad un colpo di nuca di Bubas, su punizione di Tito, bloccato da Gomis: unico acuto nel primo quarto di una partita nella quale Obodo e compagni fanno i conti con un Siracusa molto ben messo in campo. Al 23’, invece, si fa vivo Taurino, che sfrutta una ingenuità della difesa ospite ma conclude con un diagonale fuori misura. Poca cosa per una Vibonese che va sotto appena tre minuti dopo, quando un tiro dal limite di Turati, sugli sviluppi di un’azione lungo l’out di destra per i siciliani, subisce una deviazione di Tito che spiazza l’incolpevole Mengoni.

Alla mezz’ora il Siracusa sfiora il raddoppio: tiraccio di Dal Col che Mengoni smanaccia e, poi, sul secondo tempo della presa, viene travolto a ridosso dalla linea di porta da Vasquez. Altri sei giri di lancetta e Catania insidia ancora la porta di una Vibonese sempre più in affanno, davanti ad una squadra decisamente più in palla. 

Al rientro dell’intervallo, mister Orlandi prova a rimettere in piedi la gara gettando nella mischia l’asso Allegretti. Gli fa posto un appannato Collodel, mentre Scaccabarozzi arretra sulla linea di centrocampo. Primo brivido dopo quattro minuti, quando un cross da fermo di Tito non viene trattenuto dall’estremo ospite che rischia una clamorosa autorete.


Alla ripresa del gioco, ci prova Scaccabarozzi che mette nuovamente in grave apprensione Gomis. Decisamente un’altra Vibonese quella che si mostra ad avvio di ripresa, mentre il Siracusa inizia a soffrire il forcing dei padroni di casa. C’è nervosismo in panchina e ne fa le spese il segretario generale rossoblu Saverio Mancini, espulso dal direttore di gara. Al 19’ una magnifica punizione di Bubas dal limite viene sventata da Gomis sotto l’incrocio dei pali. Immediatamente dopo, doppio cambio per la Vibonese: dentro Silvestri e Ciotti, fuori Prezioso e Finizio. I rossoblu passano così dal 4-3-2-1 al 3-4-1-2, con Taurino e Bubas in avanti e Allegretti alle loro spalle. Al 27’ ci prova Tito, sempre da punizione: leggera deviazione e sfera che scheggia il palo.


È una Vibonese generosa, determinata, che però attacca a testa bassa e spreca occasioni. Orlandi tenta un altro doppio cambio, Cani e Melillo, per Malberti e Taurino, ma non è la tattica ma il cuore a premiare i rossoblu, che con Silvestri, dopo un tiro dal limite non trattenuto da Gomis, al 38’ perviene al pari. Vuole la vittoria, la Vibonese, ma l’incontenibile pressione della panchina viene punita con un’altra espulsione, quella del direttore sportivo Simone Lo Schiavo. Sbilanciati in avanti, i padroni di casa si scoprono e concedono a Vasquez, a due minuti dallo scadere, una clamorosa palla gol vanificata da Mengoni e Tito. Al 45’ è ancora Vasquez a far tremare il “Razza” con un gran tiro che si infrange sul montante.

Finale da dimenticare con una rissa che si scatena subito dopo il triplice fischio finale, con Silvestri che vanifica la sua prestazione da man of the match facendosi coinvolgere in una scazzottata con un avversario, degenerata in pochi secondi e sedata dall’intervento di staff, steward e forze dell’ordine.


Silvestro Comito