È arrivato a Vibo a campionato già iniziato. Vincenzo Plescia ha rappresentato una delle scommesse del nuovo direttore sportivo Luigi Condò. In Calabria aveva fatto bene con la maglia del Roccella, ma in Serie D. Il Renate lo ha dato in prestito alla Vibonese e con la sua nuova squadra il centravanti siciliano ha fatto cose egregie, risultando fra le rivelazioni del campionato di terza serie nazionale. Ecco allora il bilancio conclusivo dell’attaccante palermitano. «Devo dire grazie al presidente Caffo e al ds Condò per avermi fortemente voluto a Vibo – così Vincenzo Plescia – e poi ringrazio anche mio zio Franco Chinnici, che mi ha sostenuto per tutto questo tempo».

Una stagione altalenante per la squadra «ma alla fine tutto è andato bene». A livello personale «è stata una stagione positiva e per questo devo ringraziare i miei compagni di squadra». Un bottino di 11 reti per Vincenzo Plescia e fra i gol da ricordare c’è quello siglato in casa contro il Catania, per vari motivi: «Intanto è stata una marcatura che è nata da una intuizione di mister Roselli, che mi aveva detto di stoppare il pallone in avanti e di puntare la porta. Poi si è trattato del decimo gol, e quindi della doppia cifra, obiettivo per me molto importante. Ed ancora: per un palermitano segnare contro il Catania vale doppio. Infine: è stato proprio un gran bel gol».

Adesso tutti a chiedersi del suo futuro. Perché tutti lo rivorrebbero a Vibo. Vincenzo Plescia è arrivato in rossoblù in prestito. «Sono qui e attendo. Si sa che sono di proprietà del Renate, ma bisogna aspettare fino a luglio. Per quanto mi riguarda sono comunque felice e consapevole di ciò che ho fatto». Con sé porterà un rammarico, ossia «il fatto di non aver potuto avere i tifosi sugli spalti», ma ricorderà «il calore e l’unione nello spogliatoio. Abbiamo costituito un gran bel gruppo».