È intervenuto in esclusiva ai microfoni di LaC Sport il Dg della prossima avversaria degli amaranto: «Dobbiamo essere una squadra matura, il calcio è bello perché imprevedibile»
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È tutto pronto per la quinta giornata del Girone I di Serie D, che vedrà la Reggina impegnata per la seconda volta consecutiva al Granillo. L'avversario, questa volta, sarà l'Acireale di Massimo Epifani, protagonista di un avvio a rilento con una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Per l'occasione ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni il Dg granata Alessandro Regonesi: un'intervista interessante e sincera, dove sono emerse le problematiche (anche fisiologiche) di una squadra giovane ma con tanto potenziale:
Quattro punti nelle prime quattro partite, due soli goal fatti – che è il dato peggiore nelle ultime otto stagioni di Serie D. Forse vi aspettavate un inizio migliore, visto anche il quinto posto della scorsa stagione. Quali sono, secondo lei, le cause di queste difficoltà? Che squadra ha visto in queste prime quattro uscite?
«Non possiamo parlare di differenze rispetto alla scorsa stagione in quanto in Serie D, purtroppo o per fortuna, le squadre vengono rivoluzionate quasi interamente. In realtà anche l’anno scorso non eravamo partiti benissimo, tant’è che a ottobre fu esonerato Fabio De Sanzo. Chiaramente quelli che lei dice sono dati statistici incontrovertibili che ci vedono in difficoltà sulla questione dei goal realizzati. Posso, però, affermare che la squadra ha dato sempre l’impressione di poter fare risultato, ci è mancata quella cattiveria dovuta anche alla giovane età dei componenti del nostro attacco – mi riferisco soprattutto a Sueva e Capogna. A Ragusa meritavamo ampiamente la vittoria, abbiamo sciupato cinque palle goal davanti al portiere avversario: non ce lo possiamo permettere. Siamo contenti del gioco che pratichiamo, che è offensivo e propositivo. Dobbiamo migliorare, la fase di assemblaggio non è ancora terminata e i margini ci sono».
Il vostro allenatore, Massimo Epifani, ha fatto molto bene in Eccellenza – riportando l’Aquila in Serie D dopo cinque anni di assenza. In quarta serie ha avuto forse più difficoltà, visti gli esoneri con gli stessi abruzzesi ma anche con il Pineto. Lei è arrivato il 1° agosto al posto di Pasquale Leonardo, Epifani era già stato tesserato a luglio. Ha fiducia in lui o le prossime partite saranno importanti per la panchina dell’Acireale?
«Innanzitutto, tutto ciò che accade nelle stagioni precedenti non può essere certamente un qualcosa che si riporta nelle stagioni successivi. Nel momento in cui si arriva a un esonero non è mai solo colpa dell’allenatore. Pertanto, quando prendo un allenatore non mi faccio mai influenzare da queste statistiche. Io penso che Epifani abbia tutta la stima da parte nostra: oltre a ritenerlo un allenatore preparatissimo e una persona splendida, quando guardo gli allenamenti della nostra squadra mi diverto. Siamo convinti che riuscirà a dare la sua impronta definitiva a questa squadra e farci fare un bel campionato, da parte sinistra della classifica».
C’è qualche giocatore che ha portato lei in rosa e dal quale si aspetta di più? In generale, chi devono essere i trascinatori di questa squadra? In Calabria ricordiamo bene Sueva, che ha esordito in B con il Cosenza ma poi si è un po’ perso…
«Inizio col dire che – essendo il Dg – cerco di far quadrare innanzitutto i conti. Il mio mantra è quello di tenere il bilancio in ordine, dobbiamo fare calcio in maniera seria e programmata. Quando il nostro bravissimo Ds Francesco Ramondino ci propone dei calciatori, noi cerchiamo di far conciliare le qualità tecniche dell’atleta alla sostenibilità dell’operazione. Ci aspettiamo da tutti un contributo importante perché abbiamo costruito un collettivo più che un insieme di singoli. Penso che i nostri siano dei calciatori importanti, giovani e siamo sicuri che svolteremo da qui a poco. Gianluigi [Sueva, ndr] è un calciatore di grande talento che può svoltare e tornare tra i professionisti senza grossi problemi. L’opportunità che ha qui ad Acireale è, in tal senso, molto importante: se riesce a ritrovare serenità mentale tornerà a essere quello dei primi passi al Cosenza».
La trasferta a Reggio Calabria può essere crudele in un momento come questo e mette sicuramente un po’ di paura. Cosa pensa di Reggina-Acireale, come arrivate a questa partita e quale canovaccio prevede?
«La nostra formamentis è quella di giocare a viso aperto contro tutti. Giocare contro squadre come la Reggina, specialmente in trasferta, può essere proibitivo per chiunque. Dobbiamo essere una squadra matura e credo che il calcio sia uno sport bellissimo proprio perché permette di fare delle valutazioni differenti da domenica a domenica. Noi faremo la nostra partita, abbiamo grande rispetto della Reggina ma non verremo a Reggio Calabria per fare una comparsata».