Il tecnico sulla crescita dei suoi: «Siamo una squadra giovane, difficile da battere in casa». E su Cham: «mi ha impressionato, è un talento completo»
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L'allenatore del Paternò Gaetano Catalano
Mister Gaetano Catalano analizza la stagione del Paternò, una delle sorprese più interessanti del campionato e la crescita di una squadra giovane che sta ottenendo risultati significativi. Tra sfide difficili, vittorie inaspettate e la qualità delle avversarie, il mister si esprime anche sulle prestazioni della Reggina e delle altre big del torneo. Non mancano le riflessioni sul suo percorso, sull’essenza della passione e sull’evoluzione del suo gruppo di calciatori.
Il Paternò è una delle sorprese più interessanti di questo campionato. Da dove nasce l’ottavo posto in classifica?
«È il frutto di un progetto iniziale, una squadra molto giovane che abbiamo costruito insieme al direttore Strianese. È una squadra composta da ragazzi, alcuni dei quali non hanno mai giocato in questa categoria. Piano piano, abbiamo portato avanti questo progetto. Stiamo facendo discretamente. Certo, ogni tanto sbagliamo qualche partita, ma il nostro obiettivo principale è quello di salvarci il prima possibile e credo che siamo in linea con i programmi della società».
La vittoria contro l’Igea Virtus è stata cruciale, con il gol di Viglianisi che ha sbloccato il match e il vostro numero uno Tosoni che ha offerto una prestazione impeccabile. Loro arrivavano da un filotto di vittorie importanti
«Hai ragione, venivano da una serie di vittorie e sono davvero in gran forma. Il nostro portiere ha fatto degli interventi decisivi. Alla fine, l'importanza di portare a casa i tre punti è stata enorme, soprattutto dopo i risultati di ieri. Domenica scorsa abbiamo perso in casa, contro il Ragusa, un terreno che, storicamente, è sempre stato un nostro punto di forza. Quella è stata la seconda sconfitta tra le mura amiche, ma abbiamo lottato fino alla fine. Dopo sei giornate, la squadra ha finalmente ritrovato la vittoria, specialmente in trasferta».
Dove ritiene che il Paternò debba concentrarsi per fare quel passo in avanti?
«La squadra è giovane, con un’età media di 22 anni. È normale che ci siano degli alti e bassi durante il percorso di crescita. Nelle sei partite senza vittorie, abbiamo comunque ottenuto risultati importanti, come il pareggio a Locri o con la Scafatese. Abbiamo sempre avuto un vantaggio sulla sestultima in classifica, e credo che siamo riusciti a mantenerlo stretto. Mancano ancora delle partite, ma credo che sarà un finale difficile, soprattutto nella lotta per la salvezza e per il vertice».
Ogni partita ha le sue difficoltà, ma dopo la Reggina, il Paternò affronterà le ultime e le prime della classe. Non pensa che questo campionato sia più competitivo che mai?
«È vero, ci sono squadre blasonate come la Reggina e il Siracusa, che hanno organici di alto livello. Il livello del campionato è medio-alto, con squadre che hanno giocatori di qualità. La lotta sarà accesa fino alla fine, sia per la salvezza che per il vertice. Ogni partita sarà difficile e da qui alla fine ci saranno molte emozioni. La fase offensiva del Paternò non sembra ancora a livello di altre big, come il Sambiase. Crede che manchi cattiveria in fase offensiva? Siamo una squadra giovane e la qualità non è la stessa di altre squadre. Ma abbiamo tanto cuore e determinazione. Abbiamo comunque fatto 34 punti e per noi quello è ciò che conta. È vero che abbiamo segnato pochi gol, ma la nostra forza è stata nella solidità difensiva e nell’impegno che mettiamo in ogni partita».
Che impressione le ha fatto la Reggina rispetto all’andata, quando il Paternò subì una sconfitta piuttosto netta?
«La Reggina, rispetto all’andata, ha sicuramente migliorato il suo gioco, soprattutto dopo l’arrivo del nuovo allenatore. Abbiamo affrontato un ambiente difficile e molti dei nostri giocatori non avevano mai giocato in uno stadio come il Granillo. Quella volta la Reggina ha davvero fatto una grande partita, ma sono convinto che la sfida di domenica sarà diversa. Ha affrontato anche il Siracusa e la Scafatese».
Quale delle due squadre l’ha impressionata maggiormente?
«Con il Siracusa abbiamo buttato due punti all’ultimo minuto, ma abbiamo fatto una grande prestazione. La Scafatese ha avuto poche occasioni, ma entrambe le squadre hanno una grande qualità. Sono imprevedibili, e bisogna fare molta attenzione contro di loro».
Il Paternò si è subito mostrato una squadra solida e costante, un aspetto evidente di questa stagione. Cosa ne pensa?
«È vero, abbiamo avuto continuità. Ogni volta che perdevamo una partita, riuscivamo a reagire subito e a fare risultato. Non abbiamo mai avuto un periodo negativo prolungato, e questo è un aspetto fondamentale, soprattutto per una squadra giovane come la nostra».
C’è qualche giocatore della Reggina che l’ha impressionata particolarmente?
«La Reggina è una squadra ricca di giocatori di grande qualità. Sono rimasto particolarmente colpito da Cham, un calciatore straordinario, che unisce fisicità, qualità e dinamismo; mi ha davvero impressionato. Inoltre, conosco molto bene Iacopo Dall’Oglio, un altro talento purissimo, anche se sta trovando poco spazio. Tuttavia, la qualità della Reggina è evidente in tutta la squadra, e questo la rende una delle formazioni più temibili del campionato».
Che impressione si è fatto di mister Trocini e del suo lavoro?
«Mister Trocini ha fatto un grande lavoro, sia l’anno scorso che quest’anno. È subentrato con grande umiltà e ha portato la squadra in alto. Il suo lavoro è evidente e i risultati lo dimostrano. La Reggina ha una grande qualità, e con Trocini al timone, può sicuramente lottare fino alla fine per il traguardo finale. Parlando della competitività del campionato, crede che sarà lottato fino all’ultima giornata? Sì, credo che questo campionato regalerà emozioni fino alla fine. Ogni partita avrà la sua storia e nessuna squadra mollerà. Ogni domenica ci sono scontri diretti e la lotta sarà aperta fino all’ultimo minuto».
Oltre al calcio, chi è mister Catalano e quali sono i suoi sogni e ambizioni nella vita?
Faccio questo mestiere perché il calcio è la mia vera passione. Senza passione, non avrei continuato su questa strada. Fuori dal campo, sono una persona calma e serena, ma dentro, la passione per il calcio è ciò che mi guida. Questo sport è difficile e chi non lo vive appieno non può comprendere le sfide mentali che porta con sé. Ma è proprio questa passione che mi spinge ogni giorno a migliorare, a stare vicino ai ragazzi, cercando di trasmettere loro non solo la tecnica, ma anche valori importanti per la vita. Il Paternò sta costruendo una realtà solida, con una squadra che cresce e si affina giorno dopo giorno».
Mister Catalano, con il suo approccio sereno ma appassionato, continua a lavorare per portare la sua squadra al raggiungimento degli obiettivi stagionali, consapevole che ogni sfida è una lezione che contribuisce alla maturazione dei suoi ragazzi. La strada è lunga e piena di sfide, ma con dedizione e impegno costante, il Paternò ha tutte le carte in regola per superare ogni ostacolo e crescere ogni anno, diventando sempre più forte.