“La riforma dello sport: gli universitari come risorse umane”: questo è il convegno andato in scena all’Università della Calabria sulle opportunità che la nuova riforma dello sport dà ai giovani e, più nello specifico, agli studenti universitari interessati a intraprendere un percorso professionale in ambito sportivo. È utile innanzitutto spiegare che la riforma dello sport è entrata in vigore il 1° luglio 2023 con l’obiettivo di regolamentare il lavoro e il volontariato sportivo, ma anche provvedere allo sviluppo e alla promozione dello sport come valore sociale e culturale. Si tratta di una misura che interessa da molto vicino gli studenti universitari in quanto apre spazi professionali legati alla gestione, organizzazione e promozione dello sport, valorizzando le competenze dei giovani.

«Lo sport va sempre più verso un’ottica di professionalizzazione – evidenza il vicepresidente del CUS Cosenza Nicolò Chierchia - dunque per gli studenti universitari interessati sarà più facile trovare una collocazione lavorativa in ambito sportivo. Basti pensare alle grandi opportunità che garantisce la nuova facoltà di Scienze motorie e sportive aperta all’Unical che, grazie alla collaborazione con il CUS Cosenza, sicuramente preparerà un terreno fertile per i professionisti del domani». La sinergia tra atenei e mondo sportivo è un punto focale in quanto non sempre le università sono pronte a collaborare con le associazioni sportive. Non il caso dell’Unical, che si è sempre dimostrata attenta all’integrazione dei ragazzi all’interno del mondo e dell’universo valoriale dello sport.

Un altro aspetto positivo importante è quello delle tutele: la riforma sportiva del 2023 stabilisce una nuova disciplina del lavoro sportivo, che permette di stipulare contratti chiari e sicuramente più attrattivi, soprattutto per i giovani. Esplicative, in tal senso, le parole del vicepresidente nazionale Us Acli Piero Demetri: «La riforma costruisce dei percorsi che possono essere sia di lavoro subordinato che volontario, inserendo ad esempio il Co.co.co sportivo. In questo modo i giovani possono impegnarsi con molta più facilità nello sport, avere una retribuzione equa e, al tempo stesso, contributi previdenziali».