Con sei punti in sette partite, il bilancio esterno del Catanzaro è sicuramente deficitario. Non è un ruolino da squadra che punta in alto. Le sconfitte con Potenza, Ternana e Bari hanno fatto male, per vari motivi, ma per esempio anche il pari di Caserta ha rappresentato un risultato deludente. Ecco perché bisogna cambiare ritmo nelle gare lontane dal Ceravolo, a cominciare da domenica.

Alle 15 si gioca a Bisceglie, terzultima della classe, capace di vincere solo una volta in casa (contro il Palermo), reduce dal recupero infrasettimanale di Avellino, perduto per 4-2.

 

Antonio Calabro ha preparato a dovere la partita e resta da capire che tipo di formazione andrà ad affrontare la compagine pugliese. Non è da escludere la presenza, contemporanea, in campo, di Corapi e Carlini, con un solo centravanti, ma rimane in piedi anche l’altra soluzione, quella che porta al 3-4-1-2, con Carlini dietro le due punte (e in questo caso il ballottaggio riguarda Evacuo e Curiale e anche Di Piazza e Di Massimo).

 

Al di là delle disquisizione tattiche, alle aquile, che in difesa dovranno ancora rinunciare a Martinelli, serve un colpo esterno, e non solo per la classifica. Bisogna cambiare ritmo anche in trasferta, per quanto quello di Bisceglie sia un terreno ostico per i giallorossi, avendo vinto solo una volta in dieci gare disputate. Nella stagione 2017/18, con Alessandro Erra in panchina, 2-0 per il Catanzaro. Letizia a segno nel primo tempo, poi errore dal dischetto per i padroni di casa e rete della sicurezza nel finale da parte di Cunzi.

Bisogna ripetersi domenica: la gara sarà diretta da Matteo Gualtieri di Asti.