La prima posizione nella classifica Atp di Jannik Sinner non è in discussione. Nonostante la perdita di 400 punti, tolti a seguito della positività a uno steroide anabolizzante a marzo, quelli della semifinale nel torneo di Indian Wells. La tesi della contaminazione involontaria e accidentale dal clostebol contenuto in una pomata è stata ritenuta fondata (al tennista altoatesino è stato ritirato il premio di 300 mila euro frutto del percorso fatto nella competizione). A pochi giorni dall'inizio dello Us Open, uno dei quattro tornei del Grande Slam, l'azzurro mantiene quasi 2 mila punti di vantaggio sul secondo del ranking, il serbo Novak Djokovic, che a Flushing Meadows (New York) difenderà il titolo conquistato lo scorso anno.

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Gli attacchi della stampa estera

La stampa estera intanto commenta con ironia il caso doping che ha coinvolto il tennista azzurro ed avanza dubbi sull'assoluzione. «Positivo al controllo a marzo, innocente cinque mesi dopo: il caso Sinner viene alla luce e suscita interrogativi», scrive l'Equipe, che apre il sito internet con il titolo "Affaire Sinner: una rivelazione tardiva e numerose domande".

«L'Itia (Agenzia internazionale di integrità del tennis), incaricata dell'antidoping nel tennis - sottolinea il quotidiano sportivo francese - ha annunciato martedì che l'italiano Jannik Sinner, numero 1 mondiale e recente vincitore del Masters 1000 di Cincinnati, era risultato positivo per due volte a marzo a uno steroide anabolizzante, prima di essere dichiarato innocente da un tribunale indipendente, Sports Resolution, secondo il quale non aveva alcuna colpa e non aveva commesso alcuna negligenza». L'Equipe parla di «un segreto ben custodito» finora.

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La difesa di Binaghi 

«Le critiche dei colleghi a Sinner? Sono arrivate dai più cretini e i più frustrati, quelli che avevano più mezzi tecnici di Sinner a disposizione per diventare numero uno al mondo e che invece hanno fallito miseramente». È quanto ha dichiarato all'agenzia Lapresse il presidente della Fitp Angelo Binaghi.

Ad attaccare sui social molto duramente sia l'australiano Kyrgios che il canadese Shapovalov: «Essendo frustrati è normale che facciano dei commenti velenosi, sarebbe stata una cosa ben diversa sentirli da parte di Nadal, Djokovic, Medvedev. Gente di spessore umano differente», rimarca Binaghi. E poi il sospiro di sollievo: «Ci è andata molto bene, abbiamo preso un bello spavento. Ma Sinner ne uscirà più forte di prima. Ci siamo scambiati dei messaggi ieri, lo conosco».

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La Wada pensa al ricorso contro Sinner

Era nell'aria, ora a confermarlo un'agenzia di stampa tedesca: la Wada, l’agenzia mondiale anti doping, ha confermato di riservarsi il diritto di ricorrere in appello per il caso che ha visto coinvolto Jannik Sinner. «Come facciamo sempre, esamineremo con attenzione tutta le documentazione e ci riserviamo la facoltà di presentare appello», ha fatto sapere un portavoce della Wada. L’appello potrà essere presentato entro 21 giorni al Tas di Losanna, e la data ultima entro la quale la Wada o la Nado Italia (agenzia italiana anti doping) potranno decidere o no di ricorrere è il 6 settembre.