L'agenzia antidoping conferma che la questione non è ancora chiusa: i 21 giorni decorrono dal ricevimento della documentazione aggiuntiva
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
Il caso doping legato a Jannik Sinner non è ancora chiuso. In mattina la notizia di un proscioglimento legato alla scadenza dei termini della presentazione del ricorso da parte della Wada era stato rilanciato in Italia dal Corriere della Sera. Tanti i siti e le testate nazionali che hanno ripreso la notizia, ma Sinner non può ancora tirare un sospiro di sollievo.
I termini realmente non sono scaduti con la Wada che ha chiesto un'ulteriore documentazione all'Itia relativa alla decisione sul caso Sinner e un comma dell'articolo 13.2 del Codice Antidoping della Wada, il 13.2.3.5, riconosce all'agenzia la possibilità di far decorrere i 21 giorni entro cui poter presentare ricorso dal momento in cui ha ricevuto la documentazione aggiuntiva.
«La Wada sta tuttora esaminando la documentazione sul caso Sinner ricevuta dall’Itia per decidere se presentare ricorso - ha spiegato il portavoce James Fitzgerald, intercettato dal Corriere della Sera -. La decorrenza dei termini è di 21 giorni a partire dal ricevimento della documentazione che da noi è arrivata la settimana scorsa». E i tempi ora? Stante così la situazione serviranno quindi ancora circa 10-15 giorni per capire se il caso è chiuso.
Il trionfo | Tennis, stratosferico Sinner: batte Fritz e conquista per la prima volta gli Us Open
Jannik Sinner era risultato positivo al doping lo scorso aprile a Indian Wells con un'apertura di un'indagine indipendente dell'Itia, l'agenzia antidoping del tennis mondiale, che lo ha scagionato, per una "assunzione inconsapevole", dovuta a una sostanza usata dal suo fisioterapista.
La ricostruzione
Durante il torneo americano, dove Sinner ha raggiunto la semifinale, il fisioterapista aveva usato un prodotto (che gli era stato dato dal fitness coach) contenente la sostanza proibita per curarsi un dito ferito e il Clostebol, durante un massaggio, è entrato in contatto con una lesione della pelle del numero 1 al mondo. Al campione italiano non è stato riconosciuto il dolo, ma poiché il giocatore è responsabile anche per il suo team, la International Tennis Integrity Agency ha deciso di togliergli i 400 punti della semifinale di Indian Wells e il relativo premio in denaro, circa 300 mila euro.