Il calcio è bellezza nelle sue mille sfumature, non solo quello dei riflettori, degli stadi da capogiro e dei campioni milionari. C'è un calcio che vive nelle periferie, nei campi di Terza Categoria, dove ogni partita è una battaglia di passione e sudore. Qui spesso, la grinta sostituisce la tecnica, il cuore batte più forte della precisione.

Viaggio nei campi di Terza Categoria calcistica. Domenica scorsa, ad Acri, si è disputato il derby tra Sant'Angelo e Là Mucone, una sfida che non entrerà nella storia dei libri di calcio ma che racchiude l'essenza di questo sport.

I calciatori non sono professionisti, ma lavoratori o studenti che, per passione indossano gli scarpini e si buttano nella mischia. C’è una bellezza nascosta nei campi di periferia, quelli dove le tribune sono piene di parenti, amici e appassionati che vivono il gioco in modo autentico e genuino. È il calcio che non si compra né si vende, quello che pulsa nei cuori di chi lo gioca e di chi lo guarda, dove ogni partita è un’avventura e ogni gol è una vittoria che va ben oltre il risultato finale.

Domenica scorsa, ad Acri, si è disputato derby tra il Sant’Angelo, allenato da Carlo Della Volpe e lo Sporting Là Mucone di mister Montalto, un incontro che ha visto affrontarsi, sul terreno del “Pasquale Castrovillari”, due squadre con la stessa voglia di lottare e vincere.

Non c’erano milioni in palio, né sponsor con loghi scintillanti, ma una passione senza eguali. Circa 300 persone hanno assistito sugli spalti al match, un pubblico che ha tifato con quell’entusiasmo che non ha nulla da invidiare ai colossi del calcio professionistico.

Questo è il calcio che non ha bisogno di lustrini e paillettes. È il calcio dove in tanti atleti la fatica si fa sentire e le forze sono poche, ma la passione è sempre al massimo. L’arbitro (il simpaticissimo Mario Camera della sezione di Cosenza) chiamato a dirigere il derby di Acri, con i suoi 53 anni e un fisico che non corrisponde agli standard degli atleti da professionisti, non era in campo per farsi notare, ma per fare rispettare le regole con serietà e impegno.

E quando capita che il guardalinee, si trasforma in cameraman per trasmettere la partita sui social, si capisce che quel calcio ha una forza che va oltre il semplice gioco. Un derby di Terza Categoria come quello tra Sant’Angelo e Sporting Là Mucone, non sarà mai ricordato nei libri di storia del calcio, ma ha comunque un valore che solo lo sport vissuto con passione e genuinità sa dare. Un valore che nasce dalla comunità, dal legame tra giocatori e tifosi, dalla passione che si respira nell’aria. Perché, in fondo, è proprio questo il bello del calcio: che non importa che tu giochi in Serie A o in Terza Categoria, se lo fai con il cuore, il gioco ti restituisce emozioni che sono più vere di qualsiasi trofeo.

Per la cronaca – che in Terza Categoria a volte passa in secondo piano  – la partita si è conclusa con la vittoria del Sant’Angelo, del presidente Gabriele, per 1-0 grazie alla rete messa a segno da Mattia Di Nardo.