Jannik Sinner sconterà una squalifica di tre mesi per il caso Clostebol. La squalifica è scattata il 9 febbraio e si concluderà il 4 maggio. Il tennista azzurro non salterà quindi gli Internazionali di Roma e quelli di Parigi ma i tornei di Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid.

Ad annunciarlo l'Agenzia mondiale antidoping (Wada) confermando «di aver concluso un accordo per la risoluzione del caso del tennista italiano, che ha accettato un periodo di tre mesi di inammissibilità per una violazione della regola del doping che lo ha portato ad un test positivo per il clostebol, una sostanza vietata, nel marzo 2024».

La Wada ha riconosciuto che Jannik Sinner «non aveva intenzione di imbrogliare e che la sua esposizione al Clostebol non ha fornito alcun vantaggio per migliorare le prestazioni». «È avvenuto senza la sua conoscenza come risultato della negligenza dei membri del suo entourage» ma «in base al codice e in virtù del precedente CAS, un atleta è responsabile della negligenza dell'entourage».

Sinner: «Ho sempre accettato di essere responsabile della mia squadra»

«Questo caso pendeva su di me ormai da quasi un anno e il processo ancora aveva un tempo lungo con una decisione che forse sarebbe arrivata solo alla fine dell'anno». Così Jannik Sinner ha commentato l'accordo con la Wada per una squalifica di tre mesi per il caso Clostebol.

«Ho sempre accettato di essere responsabile della mia squadra e ritengo che le rigide regole della Wada siano una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l'offerta della Wada di risolvere il presente procedimento sulla base di una sanzione di tre mesi», ha aggiunto il tennista italiano.

Binaghi: «Una vergognosa ingiustizia che ci rende felici»

«È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo», lo afferma il presidente della Fitp, Angelo Binaghi commentando l'accordo tra Jannik Sinner e Wada.

«Questo accordo tra le due parti certifica l'innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali BNL d'Italia a Roma dove tutta l'Italia lo accoglierà come merita», aggiunge.

«Resta il rammarico per tutto quello che ha dovuto passare e per tutto il tempo che Jannik ha dovuto trascorrere con questo macigno. Se non altro, questo sarà forse l'ultimo grande errore della Wada che, come sappiamo, ha già deciso di cambiare le regole che hanno costretto Jannik ad accettare un compromesso che anche se non riconosce alcuna sua responsabilità è veramente ingiusto», conclude Binaghi. 

Singer: «Jannik può finalmente mettere questa straziante esperienza dietro di sé»

«Sono lieto che Jannik può finalmente mettere questa esperienza straziante dietro di sé». È il commento di Jamie Singer dello studio legale Onside Law di Londra che ha assistito Jannik Sinner nella gestione del caso Clostebol.

«Wada ha confermato i fatti stabiliti dal Tribunale indipendente. È chiaro che Jannik non aveva né intenzione, né conoscenza, e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi dai membri della sua squadra hanno portato a questa situazione», ha concluso Singer.