Prima della Vibonese e dopo il Trapani c’è una domenica di trasferta alla volta della città di Castrovillari. La squadra che gioca ai piedi della “dolce che dorme” ha vinto una sola gara e non è stato in casa propria. Dieci punti in classifica, quasi da far sentire quello del Locri un bottino invidiabile. Invece è scarno se pone gli amaranto all’inizio del nucleo play out, se dista cinque unità dalla Sancataldese che sta avanti e se le sconfitte 2024 sono raddoppiate dall’ultimo computo. 

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La striscia del Locri non è stata positiva e di questo il Castrovillari prende nota. I cosentini se ne guardano bene dal sottovalutare un avversario arrabbiato e a tratti deluso ma non per questo si arrendono ancora prima dell’impresa. D’altronde sono solo sei le reti che differenziano il potenziale d’attacco delle due formazioni. Il Castrovillari però ha un passivo di sessanta gol e questa caratteristica potrebbe inibire i padroni di casa. Castrovillari-Locri diventa così un match del passato che si ripropone, l’inizio della lotta ad emergere oppure all’emergenza, se qualche rotta non dovesse cambiare. 

A questo punto entra in ballo l’autostima dei veterani delle compagini, giocata sull’orlo della credibilità e dell’affiatamento, indirizzata a concludere la stagione nella limpida coscienza di aver dimostrato appartenenza allo spogliatoio e onorabilità del torneo. Il monito riguarda entrambe le squadre, spesso giovani nelle scelte dello scacchiere ma i cui over fanno la differenza se non sono lasciati soli.

Serve afflato e poca individualità, gioco e ricerca continua di cooperazione, perché dietro ci sono i sacrifici e le speranze di persone che, attraverso ruoli in squadra e ruoli in famiglia, si giocano il campionato e le loro scommesse. Si tratta della scommessa per eccellenza, quella che si fa credendo in un progetto. Castrovillari e Locri hanno una storia da difendere e spesso diventa difficile crederci, soprattutto quando il calcio cambia le sue offerte e viverlo come una passione suscita una risata sarcastica. La gara del Pollino saprà stupirci. Domenica si alzerà il sipario.