Il mediano messinese arriva dal Pompei ed è già a disposizione di Cozza. Il presidente Polifroni: «Voglio che i tifosi sappiano che adesso abbiamo bisogno di loro»
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
Detto fatto: Rizzo è un giocatore del Locri. Eccolo in foto, Peppe Rizzo, insieme al presidente Polifroni subito dopo la firma dell’accordo che sancisce un prosieguo diverso per il mediano messinese.
«La promessa è un debito e voglio che i tifosi sappiano che adesso abbiamo bisogno di loro, perché gli acquisti non bastano per affrontare tare un campionato così difficile. Possiamo fare belle cose» dice Polifroni.
Il presidente amaranto vuole cambiare questo trend, affida a Cozza un uomo di esperienza e di traino, capace di fare da ago della bilancia in una posizione delicata dello scacchiere, per impostare un gioco che lo stesso allenatore considera maturo e fruttuoso. Adottare un atteggiamento che si arricchisce di volta in volta di strategie non è semplice, perché a sua volta trova varietà nei confronti con le altre compagini. Da qui ne conviene che il girone è tutt’altro che semplice ed essere intervenuti adesso può essere una cura contro le corse alla salvezza.
Però è un Locri che non ha mai parlato di salvare la pelle ma di venderla cara, concetto ribadito sul campo con la vittoria contro il Siracusa e in conferenza stampa prima dell’arrivo del trio Tiganj, Sanchez e Rizzo.
Peppe Rizzo arriva dal Pompei mentre domenica a Locri ci sarà la Scafatese. È una Campania che dice la sua nel girone D ma soprattutto questa avversaria guarda tutti dall’alto. In vetta sono a pari punti una campana, una siciliana e una calabrese, con pochi avversari ad una manciata di punti e una classifica corta e cangiante.
La Scafatese non è imbattibile, è caduta in Sicilia e il suo bomber Neglia parla giustamente di equilibrio e dell’importanza di mantenerlo. «Non è pensabile vincere sempre». La caduta dei campani è frutto di un girone difficile e di avversari attrezzati, come testimoniano a Scafati malgrado la posizione di vertice. A Locri è corsa alla concentrazione, tra nuovi equilibri tattici e una evidente possibilità di scelta. Si allarga il ventaglio delle opzioni d’attacco e vedere Alessio Pipicella costruire un passo sempre più lesto e resistenze fa pensare ad un’ampia prospettiva anche in difesa.
Domenica al “Macrì” è in programma la giornata amaranto e l’avvio di un progetto di estrazione premio che si concluderà l’11 gennaio.