Per i non appassionati, è sempre difficile spiegare il perché di tanto entusiasmo per dei “ragazzi che rincorrono una palla”.

Ma ci sono partite e partite. Quella di ieri resterà certamente nella storia. Una data, il 13 maggio 2018, che difficilmente Vibo Valentia e i vibonesi dimenticheranno.

Perché Vibonese-Troina è molto più di una partita, molto più di una promozione in Serie C.

La vittoria dei rossoblù al Granillo, sofferta ma meritata è il riscatto di una società, di una città intera, dopo una lunga estate.

 

Il lungo cammino della Vibonese

Dall'inferno al paradiso. Dal paradiso all'inferno. Tutto in un anno. La retrocessione, la riammissione, il dietrofront della Lega che condanna la Vibonese in Serie D. La voglia di rialzarsi più forte di prima.

Mesi di ricorsi, battaglie legali, di lacrime e sacrifici. Di addii e ripartenze. Mesi in cui i rossoblù non hanno mai mollato. La Vibonese si riprende la Serie C di diritto, per la prima volta sul campo, mettendo a tacere le polemiche.

 

La cavalcata

Una vera e propria cavalcata, quella della società di Pippo Caffo, iniziata a dicembre, quando forse nessuno ci credeva ma in molti ci speravano. Già. Perché in questo percorso la Vibonese non è mai rimasta sola. Sostenuta e incoraggiata da quei tifosi che hanno tirato fuori la loro “vibonesità” (passateci il termine) con orgoglio, sempre ma soprattutto nei momenti più difficili.

 

Una vittoria che vale molto di più

Una città, un comune martoriato da mille problemi, una provincia sempre più al centro della cronaca nera, che però è riuscita a trovare l'orgoglio e il riscatto, proprio nel calcio, grazie alla Vibonese.

Un obiettivo raggiunto che servirà da trampolino di lancio. L'inizio di una nuova avventura, tutta da vivere, ancora insieme.

Ecco perché, non è "solo una partita di pallone".