«Il primo tempo a mio avviso il Catanzaro ha fatto molto bene, il secondo tempo abbiamo sofferto un po' sia per errori nostri in uscita con palla nostra. Abbiamo sofferto un po' per bravura anche della squadra avversaria perché con le mezzali che si aprivano ci hanno messo un in difficoltà». Questa l’analisi dell’allenatore del Catanzaro Fabio Caserta al termine del match valido per il settimo turno di Serie B dove i giallorossi sono riusciti a raccogliere un punto contro la Salernitana. Uno 0 a 0 che è comunque buono vista la trasferta complicata contro una delle squadre più attrezzate della cadetteria.

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«Siamo venuti per giocarcela a viso aperto, dobbiamo migliorare secondo me gli ultimi venti metri, nelle scelte soprattutto – ha continuato Caserta -. Nel complesso sono contento della prestazione che la squadra ha fatto, soprattutto quando c’è stato da soffrire nel secondo sul possesso palla della Salernitana. Nel campionato di Serie B non tutte le partite sono belle da vedere, perché in palio ci sono i tre punti. Sia noi che la Salernitana abbiamo fatto di tutto per cercare di vincere, ma quando non puoi vincere devi cercare di non perdere. C’è da migliorare sicuramente tantissimo negli ultimi venti metri, non abbiamo la bacchetta magica. Parliamo sempre che vogliamo vedere una squadra che lotta, questa squadra lotta, in alcuni momenti della partita abbiamo sofferto e abbiamo saputo soffrire, quindi bisogna anche dare un po' di merito a questi ragazzi anche se sicuramente nella manovra ancora non siamo fluidi. Non è stata una bella partita da vedere per tiri in porta, non l'abbiamo fatta noi, non l'hanno fatto neanche loro».

Ma questo Catanzaro sembra ancora non avere un’identità precisa e il tecnico ammette: «Ancora c'è da lavorare, non c'è un'identità chiara perché abbiamo fatto cinque partite, quattro partite, cinque partite, con un sistema di gioco per i piedi dei nostri, ci mancavano gli esterni e quindi abbiamo fatto un sistema di gioco diverso, a mio avviso la squadra in alcuni momenti l'ha fatto molto bene. Adesso c'è tanto ancora da lavorare perché facendo 4-2-3-1 gli esterni devono stare bene fisicamente, sono arrivati gli ultimi giorni di mercato, bisogna dare il tempo a questa squadra perché abbiamo cambiato tanto e quando cambi tanto ci vuole del tempo, capisco che non è ancora una squadra che gioca un calcio bello da vedere però bisogna anche essere pratici».

Infine Caserta si sofferma sul pubblico: «È bello giocare, è bello stare a guardare una partita ed essere protagonista di una partita con un pubblico del genere, molto bello, sia da una parte che dall’altra».