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Le possibilità di rientrare in serie C restano bassissime ma con il passare delle ore quello che fino a qualche giorno fa sembrava impossibile, oggi non lo è più. Reggio Calabria e Vibonese restano a guardare. Nel resto d’Italia è tutto un susseguirsi di squadre che già hanno messo le mani avanti: poca liquidità economica, stadio non a norma, problemi extracalcisitci. I motivi che via via stanno sfoltendo la rosa della ripescabili in terza serie nazionale.
Fuori gioco praticamente tutte le candidate tra le formazioni retrocesse dalla Lega Pro: delle 9 precipitate in D solo una avrebbe tutti i requisiti in regola per partecipare all’allegra giostra: è il Cuneo che però non sembra intenzionato a scucire i 250 mila euro a fondo perduto. Le altre sarebbero tutte fuori dalla corsa. Dal girone A l’Albinoleffe, ripescato l’estate scorsa, è già eliminato come la Pro Patria, coinvolta nello scandalo del calcioscommesse di un anno fa.
Fuori gioco anche l’Aquila e Savona, retrocesse dal girone B: in questo raggruppamento solo la Lupa Roma sarebbe arruolabile ma non ha uno stadio a norma. Out pure Lupa Castelli Romani e Ischia penalizzate per inadempienze finanziarie, il Melfi vorrebbe ma non potrà per mancanza di euro.
Sembra quindi, caso più unico che raro, che tutte le 6 ripescate emergeranno dalla D.
La graduatoria è già nota poiché scaturita dalla media punti di ognuna al termine del campionato. Prima e terza sono Caronnese e Campodarsego che però non hanno uno stadio a norma. Nel mezzo il Lecco ma schiacciato dai debiti, sull’orlo del fallimento e con un presidente finito anche agli arresti.
Per cui in pole ci sarebbe il Fano, alle sue spalle Fondi, Cavese, e Olbia,tutte già pronte al salto. Chiudono la graduatoria il Gavorrano, che però non vuole sobbarcarsi la tassa d’ingresso, e la Correggese, che invece ci sta pensando su.
In caso servissero altre candidate, la bagarre si allargherebbe alle 9 perdenti le finali playoff: Lavagnese, Frattese, Montecatini, Torres, Forlì, Francavilla, Campobasso, Belluno e Seregno. Tra queste, già fuori dai giochi Frattese e Torres, condannate nel processo Dirty Soccer, Francavilla e Montecatini (campo non a norma), ma non il Campobasso che con l’ingresso dell’ex patron della Salernitana Aliberti ha ritrovato soldi ed entusiasmo.
Qualora all’appello dovesse mancare qualche altro club, pronte a rispondere “presente” le perdenti delle semifinali play off: Grosseto, Taranto e le due calabresi Reggio Calabria e Vibonese.