La squadra sarà riconsegnata all'amministrazione locale: il 29 agosto ci si gioca la vita. Come si può arrivare al Consiglio di Stato
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Momenti importantissime, ore cruciali per la sopravvivenza della Reggina 1914. Stamattina, a Catania, si è consumato l'addio di Manuele Ilari, dopo una ventina di ore davvero allucinanti sotto tutti i punti di vista. Le dichiarazioni di colui che avrebbe voluto essere il presidente della formazione amaranto hanno definitivamente affossato lo stesso imprenditore romano. A dieci giorni dal Consiglio di Stato, ultimo step giuridico per mantenere la Serie B in riva allo Stretto, c'è un quadro che va delineandosi sempre di più.
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La società amaranto, di fatto, è stata lasciata nelle mani del Comune. Il lavoro di Paolo Brunetti e Carmelo Versace, sindaci FF di Reggio Calabria, è servito a far mollare la presa a Manuele Ilari. Il goffo tentativo dell'imprenditore romano di lucrare sulla situazione è andato in rovina, insieme a tanti altre idee sotterranee, interne ed esterne alla Reggina. Il club è stato, di fatto, riconsegnato all'amministrazione locale, costantemente in contatto con Massimo Taibi. Il direttore sportivo, anche quest'estate, avrà un ruolo fondamentale, quello di fare da collante in un quadro in cui tanti tasselli non ci sono più.
Dietro questa presa di posizione (dei Sindaci FF e dello stesso Taibi) c'è solo un obiettivo: tentare di presentarsi al Consiglio di Stato con condizioni credibili. Le motivazioni del Tar hanno lasciato un lieve spiraglio che potrebbe permettere alla Reggina di riprendersi la Serie B, a patto che il club amaranto risulti credibile. Per questo Ilari è stato invitato ad allontanarsi e con lui tutti gli speculatori del caso. L'obiettivo di amministrazione e Taibi è far tornare la squadra ad allenarsi al Sant'Agata: i giocatori sono già stati contattati, la data cerchiata in rosso è quella di martedì. A fianco, tre piani per il futuro del calcio a Reggio Calabria, ovviamente subordinati all'ammissione al campionato di Serie B.
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Piano A
La Reggina, come detto, è nelle mani delle istituzioni. Ci sono degli interessati, degli investitori che hanno già avuto dei confronti con gli amministratori cittadini. Il piano A di Versace, Brunetti e Taibi, fondamentale quanto i sindaci in questa fase, prevedrebbe l'inserimento di tali soggetti già in questa porzione di giorni che separano dal 29 agosto. Insomma la via preferenziale sarebbe quella di dare alla società una fisionomia prima del Consiglio di Stato, di modo che la presentazione al Consiglio di Stato sia più credibile possibile. Sarebbe lo scenario migliore, quello che darebbe anche più possibilità in sede di udienza.
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Piano B
Qualora, però, gli eventuali nuovi compratori optassero per un approccio soft, ecco che la gestione della partita al Consiglio di Stato diventerebbe una questione che sarebbe gestita dai sindaci ff. Potrebbero essere proprio gli stessi Versace e Brunetti (forse anche Taibi) a presenziare a Roma. Qualora andasse così, i potenziali compratori potrebbero subentrare solo in caso di iscrizione alla Serie B, magari dando una mano a livello economico in questi giorni, soprattutto nell'ottica di favorire il ritorno degli allenamenti della squadra al Centro Sportivo Sant'Agata.
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Piano D
In ultima analisi, c'è da considerare l'idea che la Reggina venga bocciata anche dal Consiglio di Stato. In tale scenario, la ripartenza della società dello Stretto sarebbe dai dilettanti. In questa fase l'impegno di tutti (di Taibi, di Versace e di Brunetti) è orientato esclusivamente all'ottica di ottenere la Serie B, ma un paracadute è allo studio, per evitare di farsi trovare impreparati anche nel peggiore degli scenari. Da qui l'idea di tentare di coinvolgere i soggetti interessati alla Reggina anche per un’eventuale rifondazione, con la speranza di convincere Gravina e la Lega Nazionale Serie D a concedere un posto in sovrannumero nel massimo torneo dilettantistico.