Su palla inattiva gli amaranto hanno subito tre dei quattro gol incassati nel 2023. E se l’umiltà stesse smussando l’entusiasmo?
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Sconfitta amara. La Reggina torna da Bolzano con zero punti e il sorpasso in classifica incassato dal Genoa. Un doppio colpo per morale e graduatoria, che comunque resta ben al di sopra le aspettative. L’analisi del momento e della gara del Druso e le tre verità lasciate dal 2-1 incassato dalla formazione di Bisoli.
Problema da palle inattive
Tre gol su quattro incassati da calcio piazzato nel 2023. Il problema vissuto da Inzaghi, uno che queste cose le prepara in maniera maniacale, è di quelli importanti. Una squadra che lotta al vertice di un campionato non può permettersi di incassare tanto a palla ferma, anche in virtù del fatto che, in precedenza, gli amaranto avevano subito solo un gol in questa situazione (lo 0-3 del Frosinone al Granillo l’8 dicembre). Del resto, senza queste marcature la Reggina avrebbe almeno due punti in più e sarebbe ancora seconda.
Hernani sottotono
Era stato grande protagonista da novembre in poi, adesso pare essere un po’ a corto di benzina. Hernani, insieme a Ménez, è probabilmente il giocatore più importante per Inzaghi. Il 7 inventa in attacca, il brasiliano era stato il collante perfetto fra i reparti, soprattutto nel filotto di vittorie esterne. Le prime tre uscite del nuovo anno hanno fatto vedere un giocatore meno brillante: serve farlo ritornare a livelli ottimali, per vedere una manovra nuovamente fluida fra centrocampo e attacco.
Bene l’umiltà, ma…
Uno dei grandi meriti di Inzaghi e dell’intera dirigenza è sempre stato quello, nonostante un rendimento sopra le righe, di mantenere i piedi per terra. Un atteggiamento giustissimo, viste le premesse estive e quanto si era vissuto negli anni passati, dove dei comportamenti e delle dichiarazioni un pelo sopra le righe avevano condizionato gli umori della piazza. Forse, però, quest’anno si sta un po’ esagerando al contrario e lo scriviamo dopo una sconfitta. Questa Reggina può giustamente sognare e merita anche di farlo. La squadra è forte, con un allenatore capace, con una dirigenza che sta lavorando bene. Corretto evitare di montarsi la testa, corretto il non volersi discostare dall’idea di piano triennale ma l’effetto boomerang che rischia di crearsi è ritrovarsi appagati per quanto fatto fin qui, perdendo un po’ di mordente ed entusiasmo.