VIDEO | Il riscatto di Jérémy Ménez, il plauso ai tifosi: una sola insufficienza nel bilancio di 365 giorni a tinte amaranto, tutti i voti
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Un anno solare volge al termine. La Reggina si è congedata dal 2022 calcistico con una vittoria, ad Ascoli, e tante belle speranze per il 2023. Dodici mesi intensi, con poche pause fra campo e questioni societarie. Il pagellone completo dei protagonisti in amaranto.
Felice Saladini 9.5
Fin qui, praticamente perfetto. Non gli diamo 10, ma forse lo meriterebbe, semplicemente per stimolarlo a continuare l’ottimo lavoro fin qui fatto, senza fermarsi fino a che tutti gli obiettivi saranno raggiunti. Attenzione: non gli si chiede la Serie A, bensì di evitare il ripetersi dei difficilissimi giorni fra maggio e giugno, quando solo il suo arrivo ha evitato che sulla Reggina fosse scritta la parola fine.
Luca Gallo 4
È finita come peggio non poteva. Al netto di come finiranno i suoi guai giudiziari, la Reggina ha vissuto l’incubo concreto di evaporare dai radar calcistici ancora una volta a causa di una gestione, evidentemente, tenebrosa. Aveva regalato una promozione alla città al suo primo vero anno da Presidente ma è inevitabile dire che abbia rovinato tutto.
Pippo Inzaghi 9
Arrivato quando ci si aspettava ben altro, si è preso la Reggio calcistica e non solo. Ottima la sua guida tecnica, decisamente apprezzabile anche l’impegno messo dall’ex campione del Mondo e dalla moglie Angela a livello sociale. Vederlo sotto la Curva Sud con Edoardo è una gioia per gli occhi: di padre, in figlio. Da tenere stretto.
Marcello Cardona 8
Anche lui è arrivato in estate e, come Inzaghi e Saladini, merita un voto alto. Sta rappresentando bene la società, garantendo equilibrio e professionalità. Le premesse erano buone: ex arbitro e figura di legalità. Fin qui tutto mantenuto.
Massimo Taibi 8
Tanti passano ma lui no. Ha vissuto ben tre gestioni, da Praticò a Gallo a Saladini. Continua a costruire, cercando di dare il meglio alla Reggina. Finalmente, si spera, vivrà un mercato di gennaio senza rivoluzioni, frutto di qualche errore che negli anni, effettivamente, ha commesso. Questa squadra, però, segue anche lui.
Jérémy Ménez 7.5
La rinascita di un talento. Dopo due anni in chiaroscuro, il francese si è preso la Reggina e la Reggina si è presa il francese. Nominato anche capitano, è il vero ago della bilancia di una squadra, comunque, forte di una coralità trascinante. Sarebbe bello se chiudesse in riva allo Stretto la carriera e non necessariamente nel prossimo giugno.
La tifoseria amaranto 9
La rinascita societaria ha fatto rima con la ri-esplosione della febbre amaranto. Reggio e i reggini sono tornati pazzi della loro squadra: fra i più presenti, sia in casa che, sopratutto, in trasferta. Sembra di essere tornati ai fasti del passato ed è un piacere vedere una passione nuovamente pulsante.
Roberto Stellone 8
Giusto esaltare chi è venuto dopo di lui, ma non va dimenticato l’allenatore che, probabilmente, ha permesso che ci fosse ancora una Reggina in Serie B. Il suo contributo è stato fondamentale per risollevare le sorti della seconda parte del campionato 2021/22: la sua conferma sarebbe stata meritata, ma il calcio a volte regala amari verdetti.